sabato 26 luglio 2014

Male da viaggio : un aiuto dall’ Omeopatia

Il mal da viaggio o chinetosi è una sindrome  di origine neurovegetativa che insorge in persone predisposte,  per il continuo cambio di posizione dovute al movimento.
I movimenti dei veicoli , accelerazioni e decelerazioni, provocano una sollecitazione anomala e inconsueta dei canali semicircolari e del labirinto (organi dell'orecchio interno deputati alla funzione dell'equilibrio) comportando sintomi tipici .  Ciò si verifica  dopo l’inizio di un viaggio in auto, nave o anche in aereo con il comparire di  nausea e vomito, scialorrea (aumento della produzione di saliva), sonnolenza, pallore , sudorazione fredda.
I disturbi in genere cessano con l'arresto del movimento.

I medicinali sintomatici di chinetosi sono:
-cocculus indicus
-petroleum
-tabacum
-borax

domenica 20 luglio 2014

Sempre più italiani sensibili al lattosio

Il 40% degli italiani è predisposto all'intolleranza al lattosio. E nelle persone con ipotiroidismo, a causa dell’intolleranza al lattosio, il dosaggio di ormone tiroideo deve essere aumentato del 31%. E' quanto emerge da uno studio sull’intolleranza al lattosio, condotto dal gruppo diretto da Marco Centanni presso l’Uoc di Endocrinologia dell’Università Sapienza, ospedale Santa Maria Gorettti di Latina.Lo studio  è stato recentemente pubblicato sul 'Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism' e  ha valutato la dose efficace dell’ormone tiroideo in pazienti ipotiroidei con concomitante intolleranza al lattosio. L’intolleranza acquisita al lattosio, che non va confusa con l’allergia alle proteine del latte, è l’incapacità di digerire il principale zucchero del latte, a causa di un deficit dell’enzima lattasi. L’attività di questo enzima, massimale alla nascita, decresce col progredire dell’età, tanto che solo il 30% delle persone adulte è in grado di digerire totalmente il lattosio. Le variazioni geografiche sono ampie: si va da quasi il 100% di intolleranti nelle popolazioni dell’Estremo Oriente al 5% della popolazione britannica, al 40% della popolazione italiana, secondo uno studio di Angelo Franzè e Anna Bertelè, pubblicato sulla rivista della Società Italiana di Medicina Generale. I sintomi tipici dell’intolleranza al lattosio sono di tipo gastrointestinale, come dolori addominali, meteorismo e flatulenze, diarrea, nausea e vomito, ma talvolta si associano anche sintomi extraintestinali. Tuttavia la genericità e spesso l’assenza di sintomi fanno si che il 75% degli intolleranti al lattosio non sappia di esserlo.

sabato 12 luglio 2014

La natura è sempre benigna? Piante medicinali controindicate in gravidanza!

Gli ultimi decenni hanno visto il diffondersi inarrestabile delle terapie che utilizzano medicinali di origine naturale. Il successo di queste terapie è stato favorito da una nuova cultura, fondata sul rispetto della natura, che pone l’uomo all’interno di un ecosistema di cui è parte integrante, senza tentazioni di manipolazioni chimiche apportatrici dii risultati facili ma troppo spesso estremamente effimeri.
Questo processo è stato ovviamente favorito anche dalla sempre più attenta valutazione degli effetti collaterali procurati dai farmaci di origine sintetica che, in più occasioni, superano di gran lunga i benefici terapeutici.
Da qui nasce il sempre maggior entusiasmo, ad esempio, per le piante medicinali che offrono la grande opportunità di coniugare efficacia e bassissima tossicità.
Ma siamo sicuri che questo sia sempre vero?
Prima di cercare di dare una risposta ponderata a questa domanda è bene fare una precisazione importante.
Troppo spesso sotto il termine ”naturale” vengono compresi medicinali molto diversi tra di loro che presentano caratteristiche farmacologiche e rischi di tossicità completamente differenti.
Questa situazione è particolarmente evidente in gravidanza soprattutto nel primo trimestre, in cui la formazione del feto pone problemi di particolare attenzione alla eventualità di tossicità di qualsiasi medicinale o integratore si intenda assumere.
I medicinali omeopatici, per il loro estremo grado di diluizione, rappresentano la scelta più sicura per affrontare i problemi patologici di ordinaria amministrazione del primo trimestre di gravidanza. Troppo spesso però da parte dell’utenza non vi è la consapevolezza che molte piante, utilizzate, come fitoterapici o contenute in integratori alimentari, vengono assunte a dosaggi elevati che andrebbero evitati in gravidanza per la loro potenziale tossicità.

domenica 6 luglio 2014

INSONNIA IN GRAVIDANZA

Le difficoltà di addormentamento o i risvegli precoci sono molto comuni durante il periodo della gravidanza.
I motivi possono essere fisici, legati a cambiamenti adattativi che il corpo della donna deve subire.
Nel primo trimestre i disturbi gastrici, la digestione rallentata e faticosa possono turbare il sonno. Durante tutti i nove mesi l’aumento della filtrazione glomerulare e quindi l’aumentata produzione di urina crea la necessità di vuotare la vescica anche durante la notte.
L’ingombro della pancia, i movimenti del bambino e talora crampi alle gambe possono rendere difficile trovare una posizione adeguata a consentire un efficace riposo.
Anche sul versante emotivo la gravidanza porta con sé una serie di preoccupazioni relative al cambiamento dell’immagine corporea, alla salute del bimbo, alla relazione di coppia che deve adattarsi al nuovo arrivo ed alle sue esigenze future.
In più questo  momento importante nel quale si passa da una situazione di figlia a quella di madre
può riportare in superficie vecchie esperienze, talora vecchie ferite che possono togliere serenità.
Il sintomo insonnia può essere in questo caso colto come una opportunità per trovare tempo di riflettere, eventualmente anche con uno specialista, sulle motivazioni e di trovare soluzioni adeguate.