domenica 22 febbraio 2009

Bimbi e TV



TV INDIGESTA A TAVOLA

Nutrizionisti, pediatri ed esperti in obesità e disturbi del comportamento alimentare più volte richiamano l'attenzione sull'importanza di non mangiare davanti alla televisione. Tale abitudine, infatti, non soltanto distoglie l'attenzione ma influenza anche quel meccanismo fisiologico per cui la memoria di ciò che è stato assunto nel pasto precedente tende a ridurre l'introduzione di cibo in quello successivo. Questo studio è stato condotto su 16 giovani studentesse che hanno fatto un pranzo standard guardando, o meno, un video di 10 minuti. Il numero di biscotti consumati a merenda ha confermato l'ipotesi iniziale: è risultato infatti significativamente superiore nelle ragazze che avevano guardato la televisione. Tale osservazione è stata correlata anche al ricordo meno vivo delle caratteristiche e dei sapori del pranzo. I due autori, della School of Psychology dell'Università di Birmingham, sono così pervenuti alla dimostrazione di un effetto negativo della televisione non soltanto nell'immediato - cioè in termini di maggior introito di alimenti e quindi di calorie - ma anche nel periodo post-prandiale. Ne scaturisce un monito aggiuntivo che i pediatri dovrebbero sottolineare ai genitori.

Appetite 2009;52:39-43

Elena Bosi pediatra

giovedì 19 febbraio 2009

...a proposito di caffè


Tratto da Il Mercurio- febbraio 2009

Kopi Luwak è un caffè salito ultimamente agli onori delle cronache. Di fatto si tratta di un caffé fatto con chicchi che sono stati ingeriti e quindi defecati da un piccolo animaletto, il luwak appunto. Nelle Filippine il nome kopi significa Caffè, mentre luwak è il nome di questo roditore (che scientificamente si chiama Paradoxurus Hermaphroditus) che prevede nella sua normale alimentazione, oltre a insetti, uova e altri frutti anche le bacche di caffè. Non digerendo i semi essi vengono espulsi. Il miracolo sembra che avvenga nello stomaco dell’animale, dove gli enzimi “rompono” le proteine superficiali del chicco donandogli un particolare sapore dolce.Questo processo è ormai sfruttato commercialmente e i luwak, allevati allo scopo, defecano il caffè in apposite “latrine” preparate nelle loro gabbie (e quindi molto opportunamente lavato!). Sul reale valore commerciale di questo caffè si continua a discutere. Di fatto esso è al momento il più caro del mondo. Si ha notizia di una caffetteria Australiana che lo vende a 48 dollari a tazzina, vendendone circa 4 tazze a settimana; un altro coffee shop di Londra propone un blend di Kopi Luwak e Jamaica Blue Mountain venduto a più di 50€... E pensate come viene fatto... Ragazzi, il mondo è davvero strano...”

Bari: 2° seminario "Le piante medicinali in terapia"

Il 21-22 febbraio si terrà a Bari il 2° seminario del "Corso base in Fitoterapia" organizzato da AMICO.
Programma del seminario:
Sistema nervoso
• Sindrome ansiosa, astenia; fibromialgia
• Disturbi del sonno nell’adulto e nel bambino
Apparato cutaneo
• Acne giovanile
• Dermatite atopica e seborroica
Manifestazioni allergiche
• Allergie stagionali: rinite, congiuntivite,oculorinite
Apparato uro-genitale (I parte): Cistite; IPB
Esercitazioni pratiche su casi clinici
Orario: sabato: 14.00-18.00 e domenica 9.00-13.00 e 14.00-18.00
PROGRAMMA COMPLETO E CALENDARIO DEL CORSO SUL SITO http://www.amicomeopatia.it/

mercoledì 11 febbraio 2009

FIRENZE:LE PIANTE MEDICINALI IN TERAPIA

Domenica 15 febbraio inizierà a Firenze il Corso base di Fitoterapia "Le piante medicinali in terapia". Obiettivi del corso sono: acquisire le conoscenze in fitoterapia e gemmoterapia; comprendere le diverse opportunità di applicazione in terapia e acquisire le competenze per valutare la loro possibile integrazione nella pratica clinica quotidiana (medico);rispondere con efficacia alle richieste di informazione e cura dei propri clienti (farmacisti) Il corso, rivolto a medici e farmacisti, vuole inoltre stimolare e favorire la comunicazione e la collaborazione fra le due categorie professionali coinvolte nella terapia e nella corretta educazione sanitaria del paziente. Il corso è accreditato con 30 crediti ECM per i farmacisti (in corso di valutazione per i medici).
Per ulteriori informazioni: amicofitoterapia@chronosform.com
Sede del corso: c/o Confesercenti Piazza Pier Vettori 8/10

lunedì 9 febbraio 2009

Aristotele e placebo: una diversa visione dell’efficacia delle CAM


Con andamento periodico vengono pubblicati lavori sulle principali riviste scientifiche tesi a ridurre l’efficacia delle medicine non convenzionali (provata quotidianamente da innumerevoli medici e pazienti in giro per il mondo) ad un esclusivo effetto placebo. Se è vero che per placebo si intende (come definito dal Dizionario Medico Dorland) “qualunque trattamento falso”, è evidente che questo tentativo tende a screditare l’efficacia di questi approcci terapeutici e la serietà professionale di chi li pratica.
Sono noti i frequenti attacchi che ha dovuto fronteggiare in tale senso l’omeopatia (basti ricordare, fra questi l’articolo di Shang et al. dal titolo “Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebo-controlled trials of homoeopathy and allopathy” pubblicato nel 2005 sul Lancet). In questi giorni è stata pubblicata su alcune testate giornalistiche italiane la notizia che l’azione dell’Agopuntura sarebbe riferibile unicamente all’effetto placebo e che “l’importante per l’efficacia dell’Agopuntura è non dire al paziente che l’Agopuntura non funziona”.
Tutto ciò a seguito di un’errata interpretazione di due reviews sistematiche della letteratura scientifica mondiale pubblicate nella nuova versione del CD della Cochrane Collaboration, dedicate una all’agopuntura nelle cefalee di tipo tensivo (Linde K et al. “Acupuncture for tension-type headache”, Cochrane Database of Systematic Reviews 2009) e una all’agopuntura nella profilassi dell’emicrania (Linde K et al. “Acupuncture for migraine prophylaxis”, Cochrane Database of Systematic Reviews 2009).
Nel richiamare la puntuale replica diffusa dalla F.I.S.A., finalizzata a “ristabilire una verità scientifica, informare correttamente i pazienti che a questa medicina si affidano per la cura delle loro patologie e tutelare la dignità professionale dei circa 3000 medici agopuntori che operano in Italia”, segnalo anche gli interessanti spunti di riflessione sul concetto di scienza forniti da un lavoro pubblicato recentemente da Schmidt JM su The Journal of medical humanities, dal titolo “Is Homeopathy a Science? Continuity and Clash of Concepts of Science within Holistic Medicine”. L’autore, ricorda come vi siano due fondamentali radici che hanno influenzato lo sviluppo dei differenti approcci scientifici: da un lato i principi e le nozioni aristoteliche, che hanno determinato 2000 anni di storia della scienza occidentale, e dall’altro il moderno concetto di scienza naturale che ha dominato la storia della medicina per meno di 200 anni. Mentre la “scienza della vita” di Aristotele includeva ancora le dimensioni ontologiche e teleologiche nel tentativo di una interpretazione uniforme della natura, l’interesse della moderna scienza naturale si riduceva ad una spiegazione funzionale e causale di tutti i fenomeni di una natura dominante. Con l’obiettivo di prevenire future possibili catastrofi naturali e di restituire alle nostre vite le dimensioni perdute, si renderebbe perciò necessario controbilanciare la visione moderna della vita valorizzando nuovamente le categorie aristoteliche. Per questa strada, il terreno dovrebbe essere pronto, secondo Schmidt, a concepire i caratteri scientifici dell’omeopatia, in un più ampio, aristotelico senso.
Le domande quindi sono: le medicine non convenzionali sono un placebo (nel senso di “trattamenti falsi”)? O sono forse approcci terapeutici diversi rispetto ai paradigmi imposti (anche con indubitabile successo) dal moderno concetto di medicina, che rispettano principi più allineati alle nozioni aristoteliche della natura? E, se così fosse, non meriterebbero una differente attenzione, tesa non più a dimostrarne la “falsità” (nel senso di placebo) ma a ricercarne la reale efficacia secondo differenti approcci di analisi?

G. Di Leone – Medico - Bari

sabato 7 febbraio 2009

Doc2Doc


Il social network ovvero il modo di comunicare via internet attualmente più diffuso ha contagiato anche la comunità medica. Sulla scia di Facebook e con le stesse modalità (registrazione, visualizzazione dei colleghi con cui si è in contatto, forum e blog su cui partecipare) è nato da alcuni mesi , con il prestigioso marchio del British Medical Journal, Doc2Doc; ad una prima visita attenta il sito impressiona per le potenzialità di cui è dotato, la rapidità con cui si può entrare in contatto in tempo reale con colleghi sparsi per il mondo (anche più rapidamente di una e-mail) lo rende uno strumento degno della massima attenzione.

mercoledì 4 febbraio 2009

MILANO: LE PIANTE MEDICINALI IN TERAPIA

Domenica 8 febbraio 2009 inizierà a Milano il Corso base di Fitoterapia "Le piante medicinali in terapia", rivolto a medici e farmacisti.
Obiettivi del corso sono: conoscere le piante medicinali e le loro proprietà farmacologiche; comprendere le diverse opportunità di applicazione in terapia e acquisire le competenze per valutare la loro possibile integrazione nella pratica clinica quotidiana (medico); rispondere con efficacia alle richieste di informazione e di cura dei propri clienti (farmacisti). Il corso è accreditato con 30 crediti ECM per i farmacisti (in fase di valutazione per i medici).
Per ulteriori informazioni: http://www.amicomeopatia.it/
Sede: Milano, Istituto Don Bosco- Via Tonale 19