mercoledì 24 febbraio 2021

I RAGAZZI NON CONTROLLANO PIU' LE EMOZIONI

 


Gli episodi di Formia, Napoli e Roma di qualche tempo fa ci parlano di "ragazzi che mostrano la loro collera fino a perdere il controllo". La sfera emotiva dei nostri adolescenti al momento e' dominata da "rabbia, noia e irritazione. Emozioni che difficilmente vengono controllate e sfociano in violenza estrema", soprattutto nel caso di ragazzi che provengono da contesti, familiari e sociali, in cui "non si e' molto attenti ai loro bisogni psicologico-affettivi piu' che materiali". Gianni Biondi, psicologo clinico e psicoterapeuta, interpreta cosi' i recenti fatti di cronaca che hanno visto coinvolti giovani e giovanissimi, l'ultimo dei quali e' culminato con l'uccisione di un diciassettenne da parte di un coetaneo. "I ragazzi sono arrabbiati- prosegue Biondi- perche' sentono di stare perdendo qualcosa che non riescono a identificare, a cui non riescono a dare un nome. E hanno ragione- sottolinea lo psicoterapeuta- perche' questo ultimo anno li ha costretti a confrontarsi con uno sviluppo anomalo che ha creato frustrazione sociale e affettiva. Il senso del limite e' diventato esagerato: non si puo' uscire, non ci si puo' toccare, ci si incontra stando a distanza. Regole difficili da accettare per tutti, ma che per gli adolescenti sono molto piu' pesanti. Oltre a questo- prosegue Biondi- li abbiamo aggravati del peso dell'essere responsabili degli eventuali contagi di genitori e nonni.

domenica 14 febbraio 2021

IINFEZIONE DA COVID 19 E IMMUNITA'

 


Secondo uno studio pubblicato su Science, quasi tutti i soggetti che hanno contratto l’infezione da  Covid19 posseggono l’immunità sufficiente per combattere una eventuale reinfezione. «I risultati, basati sulle analisi di campioni di sangue di 188 pazienti con Covid-19, suggeriscono che le risposte al nuovo coronavirus di tutti i principali attori del sistema immunitario adattativo possono durare per almeno otto mesi dopo la comparsa dei sintomi dall'infezione iniziale» afferma Shane Crotty, del La Jolla Institute for Immunology, negli Stati Uniti, autore senior del lavoro.
Gli esperti hanno misurato anticorpi, cellule B della memoria, cellule T helper e cellule T killer, e hanno scoperto che gli anticorpi specifici del virus persistono nel flusso sanguigno mesi dopo l'infezione. Il virus Sars-CoV-2 utilizza la sua proteina spike per avviare l'infezione nelle cellule umane, quindi i ricercatori hanno cercato cellule B di memoria specifiche per tale spike, e hanno osservato che queste aumentavano nel sangue sei mesi dopo l'infezione. Erano presenti anche diversi linfociti T "helper" CD4 +, e molte cellule T "killer" CD8 +, pronte a distruggere le cellule infette e fermare una reinfezione.

domenica 7 febbraio 2021

ENNESIMO ANNUNCIO : Covid e superfici, la trasmissione dagli oggetti è “molto rara”


Gli studi sono andati avanti, dimostrando che Sars-CoV-2 si trasmette per via aerea e molto raramente da superfici. Allora perché le agenzie di sanità pubblica non correggono le loro guide? Bisogna concentrarsi sulla depurazione dell’aria non sull’igienizzazione costante . Dopo un anno di convivenza forzata con Sars-CoV-2, i test mostrano risultati decisamente più chiari. Il virus si trasmette per via aerea, dalle goccioline (droplets) che viaggiano in forme grandi e piccole quando una persona parla o respira. Raccoglierlo dalle superfici, per quanto possibile, è estremamente raro. In sostanza, disinfettare la spesa e tavoli e sedie in ufficio potrebbe non essere essenziale come abbiamo pensato finora. Su Nature, un articolo mette insieme tutte le considerazioni accumulate dagli esperti. Invitando le agenzie di sanità pubblica a correggere le comunicazioni ufficiali. Che ancora invitano a igienizzare spesso le superfici per sottrarsi a una minaccia che non sembra così reale. Ancora lo scorso ottobre l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicava una guida in cui si consiglia ancora di «evitare di toccare superfici in ambienti pubblici, qualcuno con Covid-19 potrebbe averle toccate prima di te. Pulisci regolarmente i luoghi dove ti appoggi». Dunque i “fomiti” – parola tecnica che sta a indicare un oggetto che contaminato da un virus ne diventa veicolo – restano per l’Oms un pericolo a tutti gli effetti. Eppure, alcuni esperti dell’organizzazione hanno ammesso che a dimostrarlo ci sono prove piuttosto limitate. Sul Lancet la prova che i test sulle superfici non riproducono momenti “di vita reale

giovedì 4 febbraio 2021

Anticorpi monoclonali: subito !

 


Gli anticorpi monoclonali, già autorizzati in altri paesi in via emergenziale, sono "salvavita" e "sulla loro efficacia ci sono fior di studi e nessuna controindicazione". A entrare nel dibattito sull'utilizzo dei farmaci utilizzati anche dall'ex presidente Usa Donald Trump, è stato il presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco Giorgio Palù che, durante la trasmissione 'Che giorno è' su Rai Radio1, ha invitato a ricorrere a "un utilizzo emergenziale" anche in Italia, perché di queste armi "abbiamo bisogno soprattutto ora che c'è carenza di vaccini".  "Studi di fase 3 hanno mostrato come i monoclonali, se somministrati in fase precoce, riducono i ricoveri del 70% e la mortalità in soggetti gracili", dice Palù e ricorda che la Commissione Tecnico Scientifica dell'Aifa "si è espressa però dicendo che bisognerebbe attendere la validazione dell'Ema e che ci sono dubbi sull'efficacia, dubbi che non ravviso minimamente - afferma - Questa ortodossia non era necessaria in questo momento, perché abbiamo sia lo strumento giuridico, cioè la possibilità di decretazione d'urgenza da parte del ministero, sia i dati pubblicati".   Sui monoclonali Aifa si è sempre detta "aperta" e uno studio promosso dall'ente regolatorio partirà a breve in Italia. Ma Palù aggiunge: "Ho sottoposto al ministro il fatto che c'è la possibilità e il razionale scientifico per indurre a ricorrere a una decretazione d'urgenza, che acceleri i normali iter autorizzativi. La possibilità è prevista dal decreto legge 219 del 2006 che recepisce la direttiva europea 83 del 2001, sfruttata anche dalla Germania".  "Abbiamo bisogno di un approccio combinato di prevenzione attraverso i vaccini e di una terapia con farmaci efficaci e gli anticorpi monoclonali - dice Palù - sono i farmaci più efficaci che conosciamo in base a studi pubblicati di fase 3. Tra l'altro, si è visto che la combinazione di questi anticorpi è in grado anche di abbassare la carica virale, un parametro collegato alla replicazione del virus. Pertanto sono un sistema potentissimo da utilizzare immediatamente".