martedì 23 dicembre 2008


A.M.I.C.O. augura buone feste a tutti!

La redazione del BLOG riprenderà l'attività subito dopo l'Epifania

domenica 21 dicembre 2008

Scelte vaccinali in una popolazione di pazienti che utilizza medicine non convenzionali

Una significativa percentuale di studi di popolazione dimostrano come gli schemi di base delle vaccinazioni non siano pienamente accettati e come questa opposizione sia più facilmente riscontrabile tra gli utilizzatori delle medicine complementari e alternative (CAM – 18,2%) rispetto al resto della popolazione (3,5%, p<0.001). Questa scelta è più frequentemente il riflesso delle opinioni dei genitori (8,7%) rispetto ad una precisa raccomandazione medica (3,9%). La maggiore frequenza di rifiuti viene riportata in pazienti che pratichino la fitoterapia, le medicine antroposofiche e l’omeopatia.
Sono questi i risultati di uno studio recentemente pubblicato sul Swiss medical weekly (qui) da Zuzak T. et al. dal titolo “Attitudes towards vaccination: users of complementary and alternative medicine versus non-users”. Gli autori, pediatri dello University Children's Hospital of Zurich, hanno somministrato specifici questionari a 1600 pazienti ricoverati presso il cittadino dipartimento di pediatria di emergenza. Analizzando i 1007 questionari correttamente compilati hanno rilevato come il 12,7% dei piccoli pazienti (ben 128 soggetti) avevano rifiutato le vaccinazioni di base.
Si pone ancora una volta il difficile rapporto con gli schemi vaccinali di base e, in maniera più ampia, con l’approccio vaccinale in genere.
È di tutta evidenza che non si possono negare gli indubbi benefici che l’avvento delle vaccinazioni hanno comportato sulla prevenzione di importanti patologie infettive e diffusive ed è a tutti chiaro che tuttora in alcuni paesi del terzo mondo una maggiore disponibilità di vaccini potrebbe assicurare un netto miglioramento delle aspettative di vita della popolazione.
La sensazione che talvolta si ha è che ci si trovi di fronte a un fenomeno gestito ormai in larga misura su basi commerciali, non sempre supportato da evidenze scientifiche e da reali prove di efficacia.
Nello studio di Zuzak & C. pare significativo il dato che nella maggior parte dei casi il rifiuto di seguire gli schemi vaccinali di base derivi da una scelta individuale dei genitori, non influenzata dal medico di fiducia, a dimostrazione di una diffusa diffidenza nei confronti di un sistema percepito come eccessivamente influenzato da interessi di tipo commerciale.

Giorgio Di Leone - Medico - Bari

venerdì 19 dicembre 2008

vaccinazione antinfluenzale in pediatria

INFLUENZA :NON E' NECESSARIO VACCINARE I BIMBI SANI


Non è necessaria la vaccinazione antinfluenzale per i bimbi sani. Questa è la posizione dell'Associazione culturale pediatri (Acp), che raccomanda ai pediatri e ai genitori di evitare allarmismi e di procedere alla prevenzione secondo le evidenze scientifiche. "L’efficacia del vaccino nei bambini, così come negli anziani, è risultata incerta, quando non addirittura assente", sottolinea in una nota l'Acp ."Non c'è ragione di vaccinare", dunque, i bambini sani, come è stato confermato da uno studio pubblicato recentemente sugli Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine sugli esiti della vaccinazione nei bambini con meno di 5 anni". Inoltre, "solo il 10% dei bambini che presentano i classici sintomi (febbre, raffreddore e tosse) ha la vera influenza". L'Associazione fa notare che continua ad esserci confusione tra vera e falsa influenza. "I classici sintomi del raffreddore, mal di gola e febbre che si presentano durante la stagione invernale non sono sempre riconducibili al virus dell'influenza ma, nella maggior parte dei casi, ad altri virus respiratori (sindrome simil influenzale). Si stima che siano positivi al virus dell'influenza solo tre adulti su dieci e un bambino su dieci che presentano i sintomi simili all'influenza". La vaccinazione, dunque, potrebbe evitare solo un numero limitato di tutte le infezioni respiratorie . L'Acp raccomanda, quindi di vaccinare quando è necessario e su una base di valutazioni che andranno fatte, caso per caso, dal pediatra di famiglia. Il vaccino antinfluenzale, inoltre, va riservato "solo ai bambini ad alto rischio", ovvero ai piccoli con determinate malattie che compromettono seriamente il loro sistema immunitario oppure con malattie croniche come cardiopatie che li mettono a rischio in caso di forme influenzali gravi.
Roma, 24 nov. (Adnkronos Salute)
Elena Bosi

sabato 13 dicembre 2008

Segnalo quanto letto su Toscana Medica News n. 35 del 11/12/2008.

"Se il paziente rifiuta le cure, il medico non ha colpaUn medico del 118 è stato sottoposto a procedimento penale, perchè accusato di aver causato la morte di un paziente per il quale aveva prestato soccorso d'urgenza, in quanto non ne aveva disposto il trasporto in ospedale. In realtà, dal processo è emerso che il paziente, a seguito di una caduta, presentava escoriazioni e sintomi di natura non grave e che non facevano pensare all'esistenza di una situazione di pericolo di vita. E poi il medico aveva molto insistito perchè il paziente si recasse in ospedale con l'ambulanza per procedere ad approfondimenti diagnostici, ma il paziente, di fronte a numerosi testimoni, aveva decisamente rifiutato il ricovero e anche solo di sottoporsi ad accertamenti sanitari ed era voluto tornare a casa da solo. Dove poi le sue condizioni erano improvvisamente e drammaticamente peggiorate, fino al decesso. La Corte di Cassazione ha assolto il medico da ogni addebito, in quanto ha ritenuto che avesse fatto tutto ciò che poteva fare per cercare di convincere il paziente a ricoverarsi in ospedale per accertamenti. Il fatto che il paziente, in piena lucidità e consapevolezza, abbia decisamente rifiutato il ricovero, ha imposto al medico di desistere, in quanto si trattava di una situazione in cui non poteva certo essere imposto un trattamento sanitario obbligatorio."
A conferma, ancora una volta, che il consenso al trattamento sanitario è condizione indispensabile e imprescindibile per l'esecuzione di un atto medico.


Massimo Tilli, medico, Firenze

venerdì 5 dicembre 2008

Carcadè e ipertensione arteriosa.

Studi in vitro hanno evidenziato che i fiori di Hibiscus sabdariffa L., il carcadè, presentano proprietà antiossidanti mentre sono state dimostrate proprietà ipotensivanti ed ipocolesterolemizzanti in modelli animali. Uno studio che ha coinvolto 65 volontari di età compresa tra 30 e 65 anni con ipertensione lieve o moderata ha dimostrato un effetto benefico sulla pressione sanguigna in adulti pre- e leggermente ipertesi. Una parte dei volontari ha consumato per 6 settimane 3 tazze al giorno di infuso di Hibiscus sabdariffa . Tali volontari hanno mostrato una riduzione della pressione sistolica del 7,2% rispetto al gruppo di controllo. In particolare, nei soggetti con pressione sistolica superiore a 129 mm Hg, il carcadè ha ridotto i valori pressori del 13,2 %. Un consumo regolare di carcadè potrebbe rappresentare un'efficace ausilio in pazienti a rischio di sviluppare ipertensione.(McKay DL, Saltzman E, Chen CY Blumberg Jeffrey B. Hibiscus sabdariffa L. tea (tisane) lowers blood pressure in prehypertensive and mildly hypertensive adults. Circulation. 2008;118:S_1123)
Enrica Campanini, medico, Firenze

martedì 2 dicembre 2008

Corso base di fitoterapia:le piante medicinali in terapia

Un’opportunità di cura in più nel bagaglio terapeutico del medico e del farmacista

“La conoscenza delle piante medicinali rappresenta uno strumento terapeutico che può dimostrarsi di grande utilità nella gestione del paziente e della malattia.
Le piante medicinali, opportunamente utilizzate, oltre a svolgere una efficace attività sintomatica (azione antiflogistica, antisettica, emolliente, ecc.) svolgono un ruolo importante: quello di stimolare le capacità reazionali dell’organismo, in quanto agiscono non solo sul singolo organo o apparato ma sull'organismo in toto (terreno). Grazie a questo tipo di azione si potrà assistere al graduale ripristino della reattività del paziente troppo spesso soffocata da terapie inutilmente aggressive” -
Obiettivi del corso: conoscere le piante medicinali e le loro proprietà farmacologiche; comprendere le diverse opportunità di applicazione in terapia e acquisire le competenze per valutare la loro possibile integrazione nella pratica clinica quotidiana (medico); rispondere con efficacia alle richieste di informazione e di cura dei propri clienti (farmacisti).
Metodologia didattica: il corso integra lezioni teoriche, supportate da lavori di ricerca, alle esercitazioni pratiche su casi clinici al fine di fornire strumenti pratici applicabili nella realtà professionale quotidiana.
Sedi corso:
· Bari: 3 fine settimana dal 24 gennaio al 22 marzo 2009
· Firenze: 5 seminari con cadenza mensile dal 15 febbraio al 14 giugno 2009
· Milano: 5 seminari con cadenza mensile dal 8 febbraio al 7 giugno 2009

Direttore didattico: Dott. Enrica Campanini

Per informazioni - Segreteria organizzativa:
Chronos Centro Formazione Continua
Via F. Lurani, 12 – 20091 Bresso (MI)
Tel: 0292871500 Fax: 0291436853 Cell: 338.6814007
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