domenica 23 ottobre 2011

Medicinali omeopatici utili nel Raffreddore



Allium cepa  (pianta erbacea   della famiglia delle Liliacee) : indicato se sono presenti salve di starnuti seguiti da rinorrea acquosa molto abbondante, irritante con  lacrimazione non irritante. Il continuo soffiare il naso provoca escoriazioni agli  orifici  del naso e del  labbro superiore. Può esserci tosse spasmodica  che peggiora  in ambiente caldo. I sintomi  migliorano  al fresco e  all’aria aperta.


Hydrastis canadensis (pianta erbacea della famiglia delle Ranuncolacee): utile se c’è secrezione nasale giallastra spessa, vischiosa e filante e rinorrea  posteriore . Può essere  presente  dolore ai seni frontali  e tosse secca con scarso escreato giallo-verdastro. I sintomi peggiorano  all’aria aperta e con il  freddo.
Può esserci alterazione  dello stato generale con astenia fisica e psichica


Kalium  muriaticum (cloruro di potassio): da utilizzare se rinite con catarro tubarico  e  secrezione nasale biancastra, densa e vischiosa. Caratteristica è l’ipoacusia intermittente con  rumori di schiocco e acufeni alla deglutizione.
I sintomi peggiorano  con l’umidità, l’aria aperta e il freddo, migliorano  con il caldo secco.


Kalium bichromicum(bicromato di potassio): indicato se la secrezione nasale è densa giallo-verdastra aderente, eventualmente con dolore alla radice del naso. Molto utile se vi sono  croste con ulcere a stampo sanguinolente eventualmente associate ad  afte buccali anch’esse rotondeggianti. Può esserci tosse violenta che peggiora la notte. Tutti i sintomi peggiorano  con  il freddo e all’aria aperta, dalle 14 alle 15 e migliorano con il  calore.

martedì 18 ottobre 2011

RAFFREDDORE: COME CURARLO CON L’OMEOPATIA

Il raffreddore! 
Chi non ne soffre almeno una o cento volte nella stagione invernale…

Questa comune patologia acuta   è presente tutto l’anno con picchi stagionali ed è causata da uno degli oltre 100 sierotipi di Rhinovirus o da Adeno e Coronavirus. 
L’incubazione  è breve (da 1 a  3 giorni) e la  durata della patologia non complicata e senza terapia è di 4 – 9 giorni.

I sintomi iniziano con sensazione  di raschiamento in gola, faringodinia (mal di gola), seguita da sternuti , rinorrea e congestione nasale.


Le complicanze si verificano maggiormente in soggetti affetti da altre malattie (es.asma e bronchite cronica)o in soggetti anziani o in età pediatrica e possono essere a livello dei seni paranasali(sinusiti) o della mucosa dell’orecchio medio o delle vie areree inferiori.

Non esiste un trattamento specifico ma solo sintomatico(analgesici e antipiretici in caso di febbre e maldigola) tuttavia il trattamento omeopatico può aiutare a ridurre i sintomi e le complicanze.

mercoledì 12 ottobre 2011

Omeopatia e prevenzione
I rimedi omeopatici vengono utilizzati frequentemente non solo nella terapia  delle malattie acute e croniche ma anche nella prevenzione delle varie patologie stagionali.


Parlare di prevenzione in termini generici soprattutto in omeopatia è riduttivo perché, nell’ambito di questa tecnica terapeutica, si cerca di stabilire, per ogni singolo individuo, quanto ad esso è utile. Come prima cosa è necessario stabilire se è un solo rimedio definito come rimedio di fondo che copra la totalità del quadro morboso del paziente e il terreno individuale.
Se ciò non è possibile si prescrivono due o più medicinali di cui uno sarà quello di terreno individuale, mentre gli altri sono ricercati in base ai sintomi permanenti o iterativi di cui il malato si lamenta.


La prevenzione più richiesta, in questo periodo, è quella riguardante le patologie invernali per cui in tale ambito cercherò di chiarire quanto si può fare.

giovedì 6 ottobre 2011

Omeopatia: vantaggi e limiti


Innanzitutto l’omeopatia deve essere liberata dal pesante fardello della  definizione  di “medicina dolce” che la relega fra quelle tecniche terapeutiche che non hanno controindicazioni quindi possono essere prescritte da chiunque e tutti le possono utilizzare. I medicinali omeopatici in se’ non hanno effetti collaterali se consideriamo il loro metodo di preparazione e le diluizioni utilizzate in terapia.


Effetti indesiderati possono insorgere dall’uso non corretto in determinate situazioni e possono dipendere da una non adeguata valutazione del malato che è indispensabile per definire se è necessario un trattamento omeopatico da solo o se bisogna ricorrere ai farmaci classici o entrambi.

lunedì 3 ottobre 2011

Omeopatia:   aspetti generali

L’omeopatia è un metodo clinico-terapeutico che utilizza  a dosi infinitesimali sostanze capaci di produrre nell’uomo sano manifestazioni simili ai sintomi presentati dall’individuo malato.
Essa si basa quindi su alcuni concetti fondamentali:

1) principio di similitudine: la sostanza che causa una serie di particolari sintomi in un soggetto sano aiuterà a guarire le malattie caratterizzate dalla stessa serie di sintomi – il simile cura il simile;

2) diluizioni basse o infinitesimali: sono la conseguenza logica del principio di similitudine. Dal momento che vengono spesso utilizzate sostanze tossiche, è necessario somministrare una dose, opportunamente diluita, in grado di stimolare la capacità di difesa dell’organismo, senza aggravarne i sintomi;

3) dinamizzazione: è un procedimento fondamentale nella produzione dei rimedi omeopatici. Essa consiste nell’imprimere al flacone un certo numero di scosse energiche (succussioni) ripetute ad ogni passaggio del processo di diluizione. Tale procedimento,secondo Hahnemann, è necessario per sviluppare le forze dinamiche latenti nella materia. Infatti le sostanze opportunamente diluite e adeguatamente prescritte non producono una guarigione rapida e durevole dei sintomi pari a quelle sottoposte a dinamizzazione. Attualmente sono in corso studi per approfondire questo concetto;