lunedì 30 novembre 2009

Il GIUBBOTTINO DOPO L’INFARTO

Il defribillatore indossabile. La protezione dell’infartuato ad alto rischio dopo la dimissione.
Una minoranza di soggetti colpiti da IMA, non può per varie ragioni essere sottoposta alle terapie riperfusive( angioplastica primaria e trombolisi) o vi viene sottoposto troppo tardi. Questi sono i cosiddetti pazienti ad alto rischio, in essi la mortalità ospedaliera e postospedaliera è più alta soprattutto nel primo mese , spesso è improvvisa e dovuta ad aritmie ventricolari letali.L’impianto immediato di defibrillatori automatici ha dato risultati deludenti. Sono però oggi disponibili defibrillatori indossabili, che possono essere utilizzati nei pazienti ad alto rischio nell’immediato periodo post- dimissione fino al 40° giorno dall’episodio infartuale acuto, solo allora sarà più utile decidere sull’opportunità dell’impianto di un defibrillatore automatico.Si tratta del Live Vest, apparecchi di dimensioni contenute, collegati ad elettrodi speciali che vengono mantenuti a contatto del torace da un sistema di bretelle.Il Live Vest è in grado di riconoscere un’aritmia ventricolare potenzialmente letale e interromperla con una scarica elettrica esterna.Una frazione di secondo prima di erogare la scarica, gli involucri degli elettrodi esplodono come piccoli air-bag, liberando una sostanza elettroconduttrice che facilita la trasmissione dell’energia elettrica.Il paziente viene comunque avvertito da un suono acuto, dell’imminenza della scarica. (Da: Cuore & Salute-di Cesare Greco)
Dott. Anna Dominici, medico, Roma

domenica 29 novembre 2009

Cure Palliative: diritto all'assistenza domiciliare e all'uso informato di oppiacei

Cure Palliative: diritto all'assistenza domiciliare e all'uso informato di oppiacei
In una conferenza stampa, tenutasi al Circolo della Stampa di Milano dalla Società Italiana Cure Palliative, sono state presentate le prospettive di applicazione della nuova legge n° 1771, già licenziata dalla Camera e in approvazione al Senato, che riguarda i 250 mila malati che in Italia si trovano ad avere necessità di cure palliative. La priorità assoluta va alla necessità di realizzare la rete delle cure palliative in tutto il territorio nazionale, con standard di qualità omogenei. Non sono più accettabili vuoti e differenze da Regione a Regione, da ASL ad ASL, da ospedale ad ospedale. Ciò presuppone un'analisi dettagliata sulla reale situazione dell'assistenza domiciliare per le cure palliative, un'adeguata definizione della figura del medico palliativista e del suo percorso formativo, e la volontà di portare avanti una ricerca di qualità nell'ambito delle cure palliative e della terapia del dolore.
Francesco Laganà, medico, Reggio Calabria

sabato 28 novembre 2009

Donna e neoplasia della mammella - Terapie complementari di supporto


Oggi 28-11-2009 alle ore 17 presso l'Aula Magna dell'Istituto Comprensivo " Vincenzo Pacifici " via Leonina Villa Adriana-Tivoli, la dott. Anna Dominici, socio fondatore di AMICO, interverrà al seminario "Donne e neoplasia della mammella-Terapie complementari di supporto" e tratterà il tema: "Utilizzo di rimedi omeopatici e fitoterapici per combattere gli effetti collaterali della chemioterapia".

venerdì 27 novembre 2009

Riabilitati i microbi della pelle....

Riabilitati i microbi della pelle fanno guarire prima le ferite cutanee. Uno studio dei ricercatori dell'Università di San Diego, pubblicato su "Nature Medicine", riabilita i batteri presenti silla superficie della pelle. L'equipe coordinata da Richard Gallo ha osservato che la presenza di batteri permette di prevenire una risposta infiammatoria eccessiva dopo un evento lesivo della cute. In modo particolare viene evidenziato che la presenza di stafilococchi frena la risposta immunitaria esagerata che porta all'infiammazione di escoriazioni e lesioni cutanee. I ricercatori, riprendendo e confermando precedenti studi, invitano i genitori a ridurre le loro ansie consentendo ai bambini di sporcarsi nel gioco, infatti essi rafforzano le tesi secondo le quali l'esposizione microbica, durante la prima infanzia, aumenta la resistenza dell'organismo alle allergie.
Francesco Laganà, medico,Reggio Calabria

giovedì 26 novembre 2009

Uova e salute

Su American Journal of Clinical Nutrition 2009, 90, 5, 1272-9 è stato pubblicato uno studio che afferma che il consumo regolare di uova in soggetti anziani, con bassi valori di densità ottica dei pigmenti maculari (Mpod), protegga dal rischio di degenerazione maculare. Secondo lo studio i benefici sono da imputare ad incremento dei livelli sierici di luteina e zeaxantina. L'indagine ha previsto un periodo di 4 settimane senza consumo di uova seguito da 2 fasi, ciascuna di 5 settimane, caratterizzate rispettivamente dall'assunzione di 2 e 4 tuorli d'uovo giornalieri. In sintesi, soggetti con bassi livelli basali di Mpod ( valori < o = 0,5 a 0,25 gradi; < o = 0,4 a 0,5 gradi; < o = 0,35 a 1 grado) hanno mostrato un incremento del 31% a 1,5 gradi con l'assunzione di 2 tuorli, mentre si raggiunge il 50% con 4 tuorli. La concentrazione di luteina era incrementata del 16 e, rispettivamente, 24 % mentre quella di zeaxantina del 36 e 82 % rispettivamente. L'incremento del colesterolo HDL è stato del 5% e nessun incremento di quello LDL, comunque la maggior parte dei partecipanti assumeva statine.
Dottor Francesco Laganà, medico

mercoledì 25 novembre 2009

" per LEI ": sabato 27 novembre

L’associazione “ per Lei” nasce dal desiderio di alcune donne e operatori sanitari ( medici, psicologi, fisioterapisti ) di fornire a tutte le donne, che si trovino ad affrontare la più grande sfida della loro vita dopo la diagnosi di cancro della mammella, un aiuto nel cammino che sono costrette a percorrere. Il tutto nell’ambito del volontariato. L'associazione "per Lei", con il sostegno della LUIG (Libera Università Igino Giordani ) e il patrocinio del Comune di Tivoli, ha organizzato un Seminario, aperto a tutta la cittadinanza di Tivoli e del territorio limitrofo al fine di farsi conoscere. Nell’ambito del Seminario verranno trattati da alcuni professionisti del settore temi riguardanti il linfedema post-operatorio e la ginnastica dolce (Dott. sse Moira Marconi e Carmela Esposito), la psicologia di sostegno (Dott.ssa Paola Esposito) e l’utilizzo di rimedi omeopatici e fitoterapici per combattere gli effetti collaterali della chemioterapia (Dott.ssa Anna Dominici).
Il seminario si terrà sabato 27 novembre ore 17 presso aula Magna Istituto Comprensivo Vincenzo Pacifici, Strada Leonina 8, Villa Adriana -Tivoli. Per informazioni: luig@centrocultvp.it
Anna Dominici, medico, Roma

martedì 24 novembre 2009

CITOCHINE A BASSE DOSI EFFICACI SULL'ASMA ALLERGICO

Giornale del Medico del 9/11/2009 : "Uno studio condotto dal "Dipartimento di morfologia umana Città studi dell'Università degli studi di Milano" e pubblicato su Pulmonary Pharmacology and therapeutics del 02/05/2009, ha dimostrato che in un modello animale (topi) di asma allergico, dosaggi omeopatici alla 4CH di interleuchina-12 e interferone-gamma, sono efficaci nel ridurre drasticamente le condizioni di iperreattività bronchiale e la sintomatologia clinica. Allo scopo sono stati utilizzati dosaggi omeopatici delle interleuchine con la tecnica standardizzata dei laboratori Guna definita SKA(sequential kinetic activation)."
Mario Dileo, medico, Bari

lunedì 23 novembre 2009

I criteri per la realizzazione di un articolo scientifico efficace e confrontabile

Uno dei problemi che le medicine complementari in genere (e l’omeopatia in particolare) hanno fino ad ora dovuto affrontare nel confronto con la medicina accademica è stata una certa difficoltà nel presentare i risultati dei propri studi secondo i criteri attualmente in uso nella comunità scientifica. In particolare, sembra che l’approccio omeopatico, a parte le note difficoltà di carattere metodologico, si accompagni ad una certa reticenza nel rispettare i parametri standardizzati per la pubblicazione degli studi con ciò determinando automaticamente diffidenza nei lettori più avvezzi alla letteratura scientifica. L’immediata conseguenza è che anche in corso di metanalisi (notoriamente ai livelli gerarchici più elevati per l’individuazione del gold standard) i risultati di questi studi si mostrano poco affidabili e difficilmente confrontabili.
Particolarmente opportuno appare pertanto il contributo appena pubblicato da parte di Stock-Schröer B, & coll. sulla rivista “Evidence-based complementary and alternative medicine : eCAM” dal titolo "Reporting Experiments in Homeopathic Basic Research--Description of the Checklist Development” (qui) finalizzato proprio a sviluppare un catalogo di criteri utilizzabili come linee guida per gli autori al fine di migliorare la qualità della presentazione delle ricerche nell’omeopatia di base.
Utilizzando il Delphi method (qui) gli autori hanno sviluppato una checklist con 23 criteri che aiutano a riempire di contenuti, in maniera scientificamente corretta, i noti paragrafi presenti in ogni ricerca: introduzione, materiali e metodi, risultati e discussione. L’obiettivo è quello di giungere alla reale applicabilità, efficacia e sintesi di questa lista al fine di rendere realizzabili le future revisioni sistematiche della letteratura scientifica relativa alla ricerca di base dell’omeopatia.
G. Di Leone – Medico - Bari

domenica 22 novembre 2009

Flunews dal Centro Nazionale di Epidemiologia dell'Istituto Superiore di Sanità

"Per facilitare agli operatori sanitari l'utilizzo dei risultati dei diversi sistemi di rilevazione, il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell'Istituto superiore di sanità (Iss) presenta FluNews un resoconto settimanale complessivo in cui si fa il punto della situazione con una lettura integrata dei risultati raccolti. L'obiettivo è disporre di diverse fonti informative indipendenti per delineare un quadro il più possibile accurato dell'effetto della attuale pandemia sulla popolazione."

Fonte :
Il sito di Epicentro
Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute
Istituto Superiore di Sanità

http://www.epicentro.iss.it/focus/h1n1/pdf/flunews/FluNews_5nov.pdf

giovedì 19 novembre 2009

Il documento della SNOP sulla prevenzione dell'influenza A H1N1

La SNOP (Società Italiana di Operatori della Prevenzione) ha pubblicato un documento riassuntivo sulle misure di prevenzione dell'influenza H1N1, definendo anche quello che allo stato attuale sono le indicazioni ufficiali per la vaccinazioni e soprattutto deswcrivendo in modo semplice e comprensivo le caratteristiche dei vaccini (es. perchè una sostanza adiuvante ?)
Questo il link al documento

Amedeo Galassi

giovedì 5 novembre 2009

Un po’ di cioccolato……

“Numerosi studi hanno confermato che la composizione in macronutrienti della dieta può influenzare la performance cognitiva. Oggi tuttavia vi è un grande interesse per il ruolo svolto dai micronutrienti della dieta nel decadimento delle capacità cognitive correlato all’età. In particolare i flavonoidi, potenti antiossidanti, sono presenti in concentrazioni elevate nel te, nel vino rosso e nel cioccolato. In questo ampio studio osservazionale più di 2000 donne norvegesi, di età compresa tra 70 e 74 anni, sono state sottoposte ad un'ampia valutazione cognitiva, i cui risultati sono stati correlati con le abitudini alimentari in termini di consumo di te, vino o cioccolato. Una correlazione positiva e dose-dipendente è stata osservata tra performance intellettuale e consumo di ognuno di questi tre alimenti. L’effetto protettivo massimo è stato osservato con 10 g al giorno di cioccolato e con 75-100 ml al giorno di vino, mentre per il te è stato rilevato un aumento lineare e più modesto anche al di sopra dei 200 ml. Tra i soggetti con il migliore punteggio dei test cognitivi è stata riscontrata una minore probabilità di casi con scarsa performance. I risultati migliori sono emersi dallo studio delle donne che consumavano tutti e tre gli alimenti, tra i quali il vino a dosi moderate (circa un bicchiere al giorno). Infatti l’alcol ad alte dose è considerato una delle principali cause di demenza. In conclusione il consumo di alimenti ricchi in flavonoidi migliora le capacità cognitive dell’anziano. “
(Cioccolato, te, vino e capacità cognitive in una popolazione di donne anziane. Nurk E, Refsum H, Drevon CA, Tell GS, Nygaard HA, Engedal K, Smith AD.J Nutr. 2009 Jan;139(1):120-7. Epub 2008 Dec 3.)
Enrica Campanini, medico, Firenze