sabato 28 marzo 2009

Terapie complementari per l’anziano “fragile”. Tra mente e corpo, comprendere il linguaggio dei sintomi






Firenze, 16 maggio 2009
Istituto Militare di Medicina Legale Chiostro del Maglio – Via Venezia, 5



Patrocini: Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Firenze - Azienda Sanitaria Firenze – FIMMG - Centro di Riferimento MNC Regione Toscana

Presentazione: prendersi cura del paziente anziano in un paese che invecchia significa affrontare aspetti della Medicina di cui molto si parla ma che spesso, nella pratica, sono sottovalutati o poco noti.
L’anziano “fragile” necessita di un approccio integrato di tipo multidimensionale: il seminario ne affronta gli aspetti più importanti e definisce il ruolo delle Medicine Complementari (Omeopatia e Fitoterapia) nel trattamento di due patologie croniche, proponendo infine un protocollo di trattamento.
Si tratta quindi di un’occasione importante per affrontare argomenti inusuali e per portare con sé reali proposte operative: il confronto con i colleghi Specialisti e la originalità dei temi affrontati costituiscono una motivazione forte per tutti per aderire a questo importante primo seminario nazionale di AMICO.
Programma scaricabile dal sito: http://www.amicomeopatia.it/
Per informazioni: segreteria organizzativa Chronos – Centro Formazione Continua
Via F. Lurani, 12 – 20091 Bresso (MI) - Tel: 02.92871500 Fax: 02.91436853
E-mail: amicoseminari@chronosform.com

venerdì 20 marzo 2009

Bari 21-22 marzo: ultimo seminario "Le piante medicinali in terapia"

Il 21-22 marzo si terrà a Bari l'ultimo seminario del "Corso base in Fitoterapia" organizzato da AMICO.
Orario:
sabato: 14.00-18.00 e domenica 9.00-13.00 e 14.00-18.00
PROGRAMMA COMPLETO E CALENDARIO DEL CORSO SUL SITO: http://www.amicomeopatia.it/

giovedì 19 marzo 2009

Consumo di caffé e rischio di ictus nella donna

Diversi studi clinici indicano che il consumo di caffé non solo non aumenta il rischio cardiovascolare, ma al contrario può avere effetti favorevoli come la riduzione degli eventi e la prevenzione del diabete. Ad esempio, nello studio NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey) è stata osservata una riduzione significativa della mortalità cardiovascolare negli anziani normotesi che bevevano caffè. Meno chiara è la Correlazione tra consumo di caffé e Ictus, soprattutto nella popolazione femminile per la quale non sono disponibili studi clinici specifici. In questo studio prospettico, in più di 83000 donne inizialmente sane partecipanti al Nurses' Health Study e seguite per 24 anni è stata valutata la Correlazione tra il consumo di caffè e l' Incidenza di Ictus, del quale sono stati registrati 2280 casi (1224 di origine ischemica). Il Rischio relativo era significativamente ridotto già con un consumo di 2 o 3 tazze di caffè al giorno (RR 0,81, p=0,003) e la riduzione di eventi è risultata particolarmente marcata nei non fumatori o negli ex-fumatori (RR 0,57 per 4 tazze al giorno). Al contrario non è stato osservato nessun beneficio nei fumatori. Altre bevande contenenti Caffeina non hanno evidenziato effetti né negativi né protettivi. Un effetto protettivo, seppur in misura ridotta, è stato osservato anche per il consumo di caffé decaffeinato. Nel complesso questi risultati dimostrano che il consumo di caffé non aumenta il rischio di Ictus nelle donne e provvede un seppur limitato beneficio (NFI).
Enrica Campanini, medico, Firenze

lunedì 16 marzo 2009

Allergie alimentari in aumento


Allergie alimentari in aumento :un'epidemia ?




L'articolo dibatte il tema delle allergie alimentari secondo il punto di vista di due ricercatori:ilDr. Bahna professore di pediatria e allergologo all'Universita' della Louisiana e la Dr.Muraro direttore del Centro regionale Veneto per le allergie alimentari nel Dipartimento di Pediatria dell'Ospedale generale di Padova.
Secondo il Dr. Bahna siamo in presenza di un'epidemia di allergie alimentari,le attuali stime suggeriscono infatti che dal 5%all'8% dei bambini e dal 2% al 19% degli adulti presentino il problema.
I cibi più spesso in causa sono:latte di mucca,uova,pesce e arachidi,ovvero ciò che mangiamo più frequentemente.
Questa patologia sembra accentuatasi negli ultimi 5-10 anni.
Alcuni studi hanno infatti rilevato un raddoppio nella prevalenza dell'allergia alle arachidi e alle noci nella popolazione degli U.S. Tra il 1997 e il 2002dallo 0,6% al 1,2%(J. Allergy. Clin. Immunol. 2003;112:1203-7).
Allo stesso modo la prevalenza di allergia alimentare nei bambini degli Stati Uniti ha raggiunto il 18% tra il 1997 e il 2007(U.S. Centers for Disease Control and Prevention, National Center for Health Statistics Data Brief, No. 10, October 2008)
Per questo incremento vi sono almeno tre ragioni:l'aumento di allergie,asma e dermatite atopica oltre alle gastroenteriti a componente eosinofila.
Il secondo motivo è dato dal cambiamento delle abitudini alimentari ed al maggior consumo di cibi industriali contenenti ingredienti non nutritivi ad alto potere allergizzante.
Il terzo motivo è legato alla predisposizione individuale.
Stiamo vivendo in ambienti più puliti e abbiamo,secondo l' ipotesi igienica,uno spostamento del nostro equilibrio immunitario che condiziona un aumento delle allergie.
Secondo la Dr.Muraro dell'Ospedale generale di Padova vi sono invece notevoli perplessità sull'argomento poiche'l'epidemia di allergie alimentari sarebbe solo apparente.
Ciò sarebbe legato ad una sovrastima per diagnosi formulate non sempre da allergologi,a volte anche dai pazienti stessi.
Vi sarebbero inoltre in molti studi vizi metodologici che ne ridurrebbero l' attendibilità.
Per questo motivo la Dr.Muraro esclude l'ipotesi di un'epidemia di allergie alimentari e auspica ulteriori approfondimenti per valutare l'entità reale del fenomeno.

02/02/09,Elsevier Global Medical News
By Maria Antonella Muraro, M.D., Ph.D.and Sami L. Bahna, M.D., Dr.Ph.
Point/Counterpoint: Is There a Food Allergy Epidemic ?

pubblicato da Elena Bosi pediatra

giovedì 12 marzo 2009

Domenica 15 marzo: 2° seminario del corso base "Le piante medicinali in Fitoterapia"

Domenica 15 marzo 2009 si terrà a Firenze il secondo seminario del Corso base di Fitoterapia "Le piante medicinali in terapia", rivolto a medici e farmacisti.
Programma del seminario
Apparato respiratorio:
• Sindrome influenzale: prevenzione e terapia
• Sindrome rino-sinuso-bronchiale
Apparato locomotore:
• Sindromi dolorose articolari
Esercitazioni pratiche su casi clinici
Orario: domenica 9.00-13.00 e 14.00-18.00
Sede: c/o Confesercenti - Piazza Pier Vettori Firenze
PROGRAMMA COMPLETO E CALENDARIO DEL CORSO SUL SITO http://www.amicomeopatia.it/

sabato 7 marzo 2009

Vampate di calore: un affronto alla privacy


Terapia multivitaminica e calcio, Black cohosh (cimicifuga racemosa o actea racemosa), supplementi e alimenti a base di soia, meditazione e tecniche di rilassamento, Evening primrose oil (olio di primula notturna o Enotera), antipertensivi e omeopatia: sono questi i trattamenti ai quali ricorrono più frequentemente le 563 donne in menopausa che hanno abbandonato la terapia sostitutiva a base di ormoni e che hanno partecipato allo studio dal titolo “Complementary and alternative medicine use for vasomotor symptoms among women who have discontinued hormone therapy” pubblicato sul Journal of obstetric, gynecologic, and neonatal nursing nel mese di gennaio 2009 ad opera di Kupferer EM et al. (qui).
Gli autori dell’articolo richiamano l’importanza per il personale sanitario di conoscere i differenti approcci delle medicine alternative e complementari, al fine di garantire maggiori capacità di comprensione delle problematiche delle pazienti e di assicurare adeguata e razionale assistenza nell’assunzione di decisioni “informate”.
È peraltro noto, agli esperti di omeopatia, come questo tipo di approccio terapeutico assicuri, mediante il ricorso a medicinali come Belladonna, Glonoinum, Sanguinaria, Amyl Nitrosum, Aconitum e Veratrum Viride per il trattamento acuto delle vampate di calore, e a Lachesis Mutus, Sepia, Sulphur, Graphites, Thuya Occidentalis, Lycopodium o Nux Vomica per la terapia di fondo, un ampio spettro di scelta e notevoli possibilità di successo.
G. Di Leone – Medico - Bari

venerdì 6 marzo 2009

Domenica 8 marzo: 2° seminario del corso base "Le piante medicinali in Fitoterapia"

Domenica 8 marzo 2009 si terrà a Milano il Corso base di Fitoterapia "Le piante medicinali in terapia", rivolto a medici e farmacisti.
Programma del seminario
Apparato respiratorio:
• Sindrome influenzale: prevenzione e terapia
• Sindrome rino-sinuso-bronchiale
Apparato locomotore:
• Sindromi dolorose articolari
Esercitazioni pratiche su casi clinici
Orario: domenica 9.00-13.00 e 14.00-18.00
Sede: Milano, Istituto Don Bosco- Via Tonale 19
PROGRAMMA COMPLETO E CALENDARIO DEL CORSO SUL SITO http://www.amicomeopatia.it/

lunedì 2 marzo 2009

Patologie allergiche dell’apparato respiratorio e omeopatia: costi e benefici


Sul numero di gennaio 2009 di Homeopathy sono stati pubblicati due interessanti lavori sul trattamento omeopatico delle patologie allergiche dell’apparato respiratorio.
Il primo lavoro, dal titolo “Cost–benefit evaluation of homeopathic versus conventional therapy in respiratory diseases”, pubblicato da E. Rossi et al. (qui), parte da uno studio osservazionale retrospettivo condotto su un totale di 105 pazienti seguiti dalla Clinica Omeopatica dell’Ospedale di Campo di Marte a Lucca tra l’ottobre 1998 e il maggio del 2003. È stato valutato il costo del trattamento in un gruppo di pazienti affetti da asma (8 pazienti) e da infezioni respiratorie ricorrenti (16 pazienti) con una lunga storia di terapia convenzionale avviati al trattamento omeopatico, comparandolo con il costo delle cure convenzionali in un gruppo rispettivamente di 16 e 32 pazienti. I dati pubblicati mostrano significative riduzioni del costo delle terapie specifiche per le patologie respiratorie (del 46,3% nel primo anno di trattamento omeopatico e del 47,5% nel secondo). La spesa per i pazienti affetti da asma cronico mostra nel corso del primo anno di osservazione una riduzione del 71,1% nel gruppo trattato omeopaticamente a fronte di un incremento del 12,3% in quello trattato con medicinali convenzionali, e, nel secondo anno, rispettivamente un decremento del 54,4% e un incremento del 45,2%. Per quanto riguarda i pazienti con infezioni ricorrenti delle vie respiratorie, gli autori hanno osservato una riduzione dei costi pari al 35,8% nel corso del primo anno nel gruppo trattato omeopaticamente, a fronte di un incremento del 8,6% nel gruppo controllo, con valori che nel secondo anno di osservazione diventano rispettivamente pari a un decremento del 43,6% e a un incremento del 7,8%. Dal punto di vista delle aspettative, il 44% dei pazienti oggetto di osservazione riferiva di essere alla ricerca di una possibile combinazione del trattamento convenzionale con quello omeopatico, mentre il 12% era sollecitato al trattamento omeopatico dallo scarso successo ottenuto con le terapie convenzionali.
Il secondo lavoro, dal titolo “Evaluation of the quality of life after individualized homeopathic treatment for seasonal allergic rhinitis. A prospective, open, non-comparative study”, pubblicato da M. Goossens et al. (qui), descrive uno studio condotto in Belgio su 46 pazienti avviati al trattamento omeopatico per rinite allergica stagionale. La valutazione della qualità della vita in questi pazienti, in funzione del trattamento in corso, è stata effettuata utilizzando il Rhino-conjunctivitis Quality of Life Questionnaire (RQLQ), validato dalla comunità scientifica, somministrato all’inizio della terapia, dopo tre e dopo quattro settimane. Gli autori segnalano un evidente decremento della sintomatologia rinitica dei pazienti trattati, e un miglioramento della qualità della vita, come dimostrato anche dal RQLQ. Correttamente avvertono però come lo studio pubblicato non rispetti i criteri di un formale Randomized Clinical Trial (RCT) per cui non è possibile trarne conclusioni scientificamente valide sull’effettivo risultato del trattamento omeopatico.

Due considerazioni a margine:
ü È comune esperienza dei medici omeopati il buon risultato atteso in moltissimi casi nel trattamento omeopatico delle patologie allergiche. Questa esperienza rimane però purtroppo relegata nel bagaglio professionale dei singoli medici, non essendo supportata da ricerche che rispettino i comuni canoni di scientificità. Sono note le difficoltà progettuali (individualizzazione della terapia, doppio cieco, ecc.) ed economiche (assenza di finanziamenti dedicati) che sono alla base della mancata pubblicazione di studi scientificamente corretti. Purtroppo il silenzio degli omeopati in questo caso invece che apparire come “Silenzio degli innocenti” potrebbe sembrare a taluni invece configurare uno sdegnoso rifiuto di un confronto con la comunità scientifica e secondo talaltri nascondere una reale assenza di basi concettuali e scientifiche.
ü In un momento in cui la diffusa crisi economica, e, in particolare, le continue difficoltà che la Sanità pubblica sta affrontando, con costanti decurtazioni di fondi e pressioni sulla classe medica per una riduzione della spesa farmaceutica, credo potrebbe essere interessante diffondere la consapevolezza che l’approccio omeopatico oltre ad assicurare un buon successo terapeutico garantisce anche un decremento dei costi.
G. Di Leone – Medico - Bari