domenica 24 giugno 2012

Terapia dei traumi con l'omeopatia - seconda parte

Ledum palustre
Il ledo delle paludi è un arbusto che cresce nelle zone umide dell'Europa, dell'Asia e dell'America. In omeopatia è utilizzato con successo nei traumi oculari (occhio pesto). Il paziente presenta soffusioni emorragiche, soprattutto periorbitali, con scarsa tendenza al riassorbimento. Il dolore locale è migliorato da applicazioni fredde. Un altro campo d'applicazione è rappresentato dalle ferite causate da oggetti appuntiti (chiodi, spine, denti di animali...), soprattutto se non hanno sanguinato.
Posologia: 7-9 CH 4 granuli 2-3 vv/die

Rhus toxicodendron
È una arbusto, appartiene alla famiglia delle Anarcadiacee, e comunemente conosciuto come sommaco velenoso. È di fondamentale importanza in traumatologia quando vogliamo trattare  distorsioni e  strappi. Il medicinale omeopatico da esso ottenuto ha un’azione elettiva su tendini, legamenti e aponeurosi. Il sintomo più caratteristico è il dolore iniziale che migliora con il movimento lento e progressivo. Si ha un netto peggioramento con l’umidità. Spesso il paziente lamenta una sensazione di irrigidimento.
Posologia: 7-9 CH 4 granuli 2-3 vv/die
NB il quadro patogenetico di Rhus spesso coincide con i postumi delle distorsioni. In fase acuta è più utile Ruta.

Ruta graveolens
La Ruta è una pianta della famiglia delle Rutacee. Si utilizza nel trattamento dei traumi dei tessuti fibrosi, aponeurosi, tendini e legamenti (distorsioni e/o strappi). Il paziente accusa una sensazione di ossa rotte e di indolenzimento che peggiora con il riposo e migliora con il movimento ed il caldo. Molto utile nelle distorsioni, soprattutto di caviglia e polso, dove viene somministrata dopo un primo utilizzo di Arnica, che è sempre il primo medicinale a cui pensare in caso di trauma. Posologia: 7-9 CH 4 granuli 2-3 vv/die

Silicea
La silice è una polvere bianca, fine ed insolubile in acqua. Da essa si ottiene uno dei più importanti rimedi omeopatici, con molteplici indicazioni cliniche. Nel nostro caso possiamo prenderne in considerazione due.
La prima: usare Silicea se a seguito di un trauma ci si procura una ferita con tendenza a suppurare. La suppurazione è di solito cronica o recidivante, infatti nelle formazioni di pus acute è più utile Hepar sulfur. Posologia: 9 CH 4 granuli 2-3 volte al dì
La seconda: ricordiamoci di Silicea se all'interno di una ferita, quando ormai la cute si è rimarginata, è rimasto un corpo estraneo (spina, sassolino detrito..). Posologia: 4-5 CH 4 granuli per 2 volte al dì sino a risoluzione.

Staphysagria
La Staphisagria o erba dei pidocchi è una pianta che appartiene alla famiglia delle Ranucolacee. In omeopatia viene utilizzata per trattare molteplici problematiche. Nel nostro caso possiamo prenderla in considerazione quando volgiamo ridurre il dolore di ferite procurate con oggetti affilati. Se, ad esempio, ci si taglia il polpastrello con un coltello il dolore che sentiamo sarà mitigato dall’assunzione di questo medicinale, così come nel caso di ferite chirurgiche. Inoltre ne faciliterà la cicatrizzazione.
Posologia: 30 CH 4 granuli 2;3 volte/die.

Symphytum
È una pianta, detta anche Cosolida maggiore, che appartiene alla famiglia delle Borraginacee. Molto utile, in seguito ad Arnica, quando si hanno dolori ossei nel punto di frattura. Viene usato anche in associazione a Calcarea Phosphorica per facilitare il consolidamento dell’osso. Posologia: 5-9 CH 4 granuli 2-3 volte al dì.

Dr. Giulio Viganò, pediatra, Milano

mercoledì 20 giugno 2012

Terapia dei traumi con l’Omeopatia - prima parte

Abbiamo già parlato dei traumi, differenziandone le diverse conseguenze ed accennando alle possibilità che  l'omeopatia ha nel loro trattamento. Vediamo ora, in dettaglio, quali sono i rimedi omeopatici più utilizzati in questo campo.


Apis
Viene preparato facendo macerare nell’alcol le api intere. È un rimedio molto utile quando, in seguito ad una contusione articolare (ginocchio caviglia, dita delle mani....), si ha un versamento. La parte interessata diventa edematosa ed arrossata. Il paziente lamenta dolori pungenti, peggiorati dal movimento, dal contatto e dal caldo, mentre il freddo (ghiaccio) arreca un pronto sollievo. Va dato subito dopo Arnica e molto frequentemente (30-60 minuti) sino a quando non si notano i primi miglioramenti. Successivamente verrà mantenuta una frequenza di 2-3 volte al dì.Posologia: 30 CH 4 granuli. Se si è indecisi tra Bryonia ed Apis (molto simili) è utile alternarli.

Arnica
È una pianta molto conosciuta, appartiene alla famiglia delle Composite, la possiamo osservare facilmente in ambiente montano. È molto utile tutte le volte che c’è un trauma. Caratteristica la sensazione di indolenzimento e di contusione con iperestesia al tatto della zona colpita. Possono esserci ecchimosi ed emorragie. Ogni sintomo è peggiorato dal contatto, dalla pressione o dallo sforzo fisico. La posologia varia molto a secondo dell’entità del trauma. Importante è somministrare il medicinale il prima possibile.
Le diluizioni più utilizzate vanno dalla 9 alla 30 CH (4 granuli anche ogni 30’ da distanziare a seconda del miglioramento). In caso di trauma con forte spavento a cui segue una modificazione psico-comportamentale utilizzare alte diluizioni (30-200 CH) in tubo dose

lunedì 11 giugno 2012

TRAUMI E OMEOPATIA


I traumi sono un evento molto frequente, soprattutto in età pediatrica. A seconda della sede e della gravità va valutata la necessità di recarsi dal proprio Medico di fiducia o in Pronto Soccorso, per eseguire indagini appropriate.
L’omeopatia è usata con successo sia come unica terapia sia in associazione a trattamenti convenzionali, qualora la situazione lo richiedesse. Grazie ai medicinali omeopatici possiamo ridurre l’incidenza di emorragie, di dolore e facilitare una pronta guarigione.
I traumi possono causare conseguenze differenti a seconda della struttura e della sede che colpiscono. Elenchiamo di seguito le più frequenti.

Contusioni
Sono la classica “botta”, ovvero l’esito di un evento traumatico che, pur non  provocando una lacerazione della pelle, comprime e schiaccia i tessuti molli sottostanti.
La conseguenza principale è la rottura dei vasi sanguigni con formazione di ecchimosi (livido). L’intensità del trauma e le sue conseguenze possono essere diverse: si va da quello più lieve o di I grado con la formazione di un semplice livido, a quello più intenso (II grado) che esita in un ematoma, a quello più grave (III grado) che causa necrosi (morte) dei tessuti.
I medicinali omeopatici più usati sono:
  • Arnica: appena possibile. Riduce l’ecchimosi e il dolore
  • Bellis perennis: utile nei traumi del seno, del coccige o del bacino
  • Ledum palustre: se la struttura interessata è l’occhio
  • Hypericum perforatum: quando la zona colpita è riccamente innervata (coccige, dita, unghie, orecchio…)
Distorsione
È l’esito di un traumatismo di un articolazione. In tal caso si ha l’allungamento o la rottura dei legamenti interessati con comparsa di dolore e tumefazioni locali. Spesso il paziente non riesce a muovere l’articolazione colpita e necessità di un a radiografia per escludere una frattura.
I medicinali omeopatici più utili sono:
  • Ruta graveolens: utile nella fase acuta
  • Rhus toxicodendrum: se dopo la fase acuta si ha persistenza di dolore che migliora con il movimento lento e continuo
Frattura
Si intende un’interruzione dell’integrità dell’osso.. Nella zona del trauma si possono evidenziare tumefazione, spostamento dei segmenti ossei e soprattutto dolore persistente , anche dopo l’assunzione di analgesici. Il paziente non riesce a muovere la parte colpita.  In tali casi è sempre necessario eseguire una radiografia per appurare l’esistenza della frattura e la sua entità. In alcuni situazioni, soprattutto nei bambini, la frattura può essere a “legno verde” e passare inosservata. Tale possibilità deve essere considerata quando il dolore persiste invariato per alcuni giorni dopo il trauma. La radiografia è comunque dirimente. I medicinali omeopatici più utilizzati per accompagnare la guarigione sono:

domenica 3 giugno 2012

VIAGGIARE A VOLTE FA MALE….


Il mal da viaggio o chinetosi è una sindrome clinica di origine neurovegetativa che insorge in persone predisposte,  per il continuo cambio di posizione dovute al moto.

I movimenti dei veicoli , accelerazioni e decelerazioni, provocano una sollecitazione anomala e inconsueta dei canali semicircolari e del labirinto, organi dell'orecchio interno deputati alla funzione dell'equilibrio comportando sintomi tipici.

La chinetosi si manifesta con tre tipi di disturbi:
- comportamentali: astenia, assopimento, prostrazione, pallore, sudori freddi
- digestivi: scialorrea (aumento della produzione di saliva), nausea, vomito
- sensoriali: vertigini, incoordinazione motoria, cefalea.

I disturbi in genere cessano con l'arresto del movimento.
I medicinali sintomatici di chinetosi sono:
- Cocculus indicus
- Petroleum
- Tabacum
- Borax

Cocculus indicus
E' un arbusto della famiglia delle Menispermacee, che contiene alcaloidi che hanno una azione sul sistema nervoso su cui induce una sindrome vertiginosa caratterizzata da vertigini, nausea e vomito.
Come causalità troviamo sia il movimento passivo che l'alterazione del ritmo sonno veglia (jet lag, lavoratori turnisti).
I sintomi caratteristici di cocculus indicus sono :
Astenia spiccata con prostrazione, vertigini violente con nausea e vomito, nausea alla vista di alimenti.
Questi sintomi possono essere peggiorati da stimolazioni visive, da odori forti, da movimenti trasversali, mentre migliorano col caldo, chiudendo i finestrini dell'auto.
Possono coesistere  pallore del volto e ipersalivazione.
Posologia: 5 CH  5 granuli un'ora prima della partenza  e ogni ora durante il viaggio.