Riportiamo
un articolo, comparso nel 2008, dove si facevamo alcune importanti
considerazioni sul vaccino contro il Papilloma.
L’articolo è scritto dal prof Giuseppe Remuzzi (Istituto
di Ricerche Farmacologiche Mario Negri) che notoriamente non condivide l’approccio
all’ omeopatia e/o altre medicine complementari
.
(10 febbraio 2008) - Corriere della Sera L' intervento / 1 La profilassi
sulle dodicenni lombarde contro il virus
“Da marzo in
Lombardia si vaccineranno le dodicenni per prevenire il tumore della cervice
uterina, quello dovuto al virus del papilloma (HPV). «Dovrei vaccinare mia
figlia? Non ha certo rapporti sessuali a dodici anni, perché dovrebbe contrarre
l' infezione?». «La mia ne ha undici, perché non vaccinare anche lei?». «Ho due
figlie, una di sedici anni ed una di diciannove, per loro non è prevista la
vaccinazione. Perché? Rischiano di meno delle dodicenni? Cosa devo fare?
Comperarmi il vaccino? O è già troppo tardi?» «Ho chiesto al mio ginecologo,
lui è contrario». Discorsi di mamme. Campati per aria? Non tanto. Vediamo
perché. 1) Il vaccino è efficace e non pare abbia effetti collaterali
importanti, ma di virus del papilloma ce n' è almeno cento tipi diversi. Certi
non si associano al rischio di tumori, altri sì. I vaccini che si fanno adesso
proteggono contro due tipi di HPV, il 16 e il 18, che si stima siano
responsabili di poco più dei due terzi dei casi di tumore della cervice,
perlomeno in Europa. 2)Le dodicenni di adesso saranno esposte al rischio di
infezione tra cinque anni. Il tumore qualcuna di loro ce l' avrà tra venti,
trenta o quaranta anni. Intanto per vaccinarle spenderemo 100 milioni di euro
all' anno, forse di più, ma il pap test lo si dovrà continuare a fare perché la
copertura con i vaccini di adesso è parziale. Insomma si spende tantissimo e
non si risparmia niente. 3)Se mai, se proprio vogliamo spendere tutti quei
soldi, andrebbero vaccinate le ragazze di diciassette - diciotto anni. A quell'
età più del novanta percento delle ragazze non hanno ancora contratto l'
infezione. Si infetteranno fra i 20 e i 25 anni (è l' età in cui si cambia
spesso partner). Dopo infettarsi è più difficile perché diminuisce il numero
dei partners e forse anche per un fenomeno che i medici chiamano di immunità
crociata. 4)Sono in fase di sperimentazione altri vaccini diretti contro otto
tipi di virus, copriranno il novantacinque percento dei casi di tumore. Allora
sì che si potrà diminuire il numero di pap test. Quando si dice che il vaccino
è efficace, cosa s' intende? Che induce produzione di anticorpi e che questi
anticorpi si trovano nel sangue di chi ha fatto il vaccino dopo trenta e anche
dopo quaranta mesi. Basterà per proteggere dal tumore? E' verosimile. Per
adesso gli studi disponibili dimostrano che in chi ha fatto il vaccino non si
hanno lesioni pre-cancerose per almeno tre anni. Quello del collo dell' utero
però è un cancro che si sviluppa lentamente. L' infezione nella maggior parte
delle donne non dà sintomi ed è transitoria, se persiste può diventare cancro,
ma servono vent' anni, qualche volta trenta, e non succede sempre. Intanto uno
strumento efficace vero per prevenire il tumore della cervice uterina c' è già,
è il pap test. Ma allora
perché spendere tanti soldi in un vaccino la cui efficacia non è ancora davvero
dimostrata senza prima avere organizzato una buona campagna di prevenzione? (Adesso pap test in Italia se ne fa
abbastanza ma non dappertutto, certe donne lo fanno troppo spesso, altre mai.).
Forse quei soldi lì sarebbero spesi meglio in progetti di ricerca che
stabiliscano gli eventuali vantaggi del vaccinare le dodicenni - magari con
vaccini più avanzati - rispetto a organizzarsi meglio con il pap test. Se le
mamme di cui parlavamo all' inizio volessero sapere quanto dura l' immunità, e
se fra qualche anno si dovrà fare un richiamo o se l' essersi vaccinati non
porrà altri problemi più avanti, e se le dodicenni che si vaccinano oggi
saranno davvero protette dal tumore, si dovrebbe ammettere molto candidamente
che per nessuna di queste domande c' è nessuna risposta. E resta il problema
del costo, 564 euro in farmacia e 376 al servizio pubblico per le tre dosi che
raccomanda l' industria sono troppi (tanto più che di dosi ne basterebbero due
e forse una). Se il vaccino costasse 5 euro molte delle considerazioni che
abbiamo fatto fin qui cadrebbero e si potrebbe lanciare un grande progetto per
vaccinare le donne dai dodici ai venticinque anni che serva anche a raccogliere
i dati che ci mancano. Potrebbe essere un progetto del Servizio Sanitario
Nazionale che integri pap test, vaccinazione e educazione sanitaria. Anche per
evitare che i ragazzi si convincano che fatta la vaccinazione contro l' HPV si
è protetti, sempre, da tutte le malattie che si trasmettono col sesso. Non è
vero, nemmeno per il cancro della cervice. * * * La campagna Le giovani
Cinquemila milanesi nate nel 1997 che saranno vaccinate contro il tumore al
collo dell' utero La Regione La campagna contro il papilloma virus riguarderà
in tutto 40.500 adolescenti lombarde. Il vaccino sarà gratuito entro il 2008
Prof Remuzzi
Giuseppe
Research Coordinator, Negri Bergamo Laboratories and the Daccò
Centre
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