domenica 13 ottobre 2013

ADOLESCENZA E CICLO MESTRUALE


Per ciclo mestruale si intende l’intervallo di tempo che corre tra l’inizio di un flusso mestruale e quello successivo. Circa a metà di questo intervallo di tempo si verifica il fenomeno dell’ovulazione, ossia il rilascio della cellula uovo che verrà poi captata dalle tube dove potrà essere fecondata. La fase del ciclo mestruale che precede l’ovulazione si chiama follicolare perchè durante questa fase avviene nell’ ovaio  la maturazione dei follicoli, piccole “cisti” contenenti una cellula uovo, contornata da cellule follicolari, che producono estrogeni. Solo una di queste cisti raggiungerà la maturazione completa ed una dimesione di un paio di centimetri circa e sarà lei ad “ ovulare”. Dopo l’ ovulazione invece il follicolo rotto si trasforma in corpo luteo (dalla parola latina che significa giallo perchè questo è il colore che ha) che rilascia progesterone e regredisce in 12/14 giorni se non avviene la fecondazione. Gli ormoni prodotti dall’ovaio, principalmente estrogeni e progesterone stimolano la crescita dell’endometrio, la mucosa uterina che si prepara ad accogliere l’embrione che vi giunge dopo sei giorni dalla fecondazione. Se questa non avviene, la mucosa uterina si sfalda, dando origine alla mestruazione. La conseguenza di una corretta ciclicità della produzione ormonale ovarica è la regolarità in termini di ritmo e caratteristiche del ciclo mestruale. ll ciclo ovarico è sotto il controllo dell’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cranio, mediante il rilascio delle gonadotropine FSH (ormone follicolostimolante) e LH (ormone luteinizzante) che stimola l’ovulazione e la formazione del corpo luteo. L’ipofisi è a sua volta regolata  dall’ipotalamo che risponde  alla quantità di ormoni circolanti e alle informazioni che giungono dal sistema nervoso centrale.

IL MENARCA

Per menarca si intende la prima mestruazione nella vita di una donna, che compare solitamente ad una età variabile tra gli 11 ed i 15 anni, circa due anni dopo l’inizio dello sviluppo mammario, quando il seno è discretamente, anche se non completamente, sviluppato.
La sua epoca di comparsa è condizionata da molti fattori:


Geografico – ambientali ( compare in anticipo nei paesi a clima caldo ed è più frequente durante la

Stagione primaverile-estiva verosimilmente per via delle maggiori ore di luce.)

Socio economici (quantità e tipo di nutrizione, raggiungimento di un certo peso critico)

Genetici

Età di comparsa inferiori a 9 e superiori a 17 anni sono da considerarsi sospette e meritano approfondimenti, cosi’ come la mancata comparsa delle mestruazioni quando la mammella ha raggiunto il livello di maturazione critico.  Per i primi anni dopo il menarca i fenomeni di ovulazione sono in genere irregolari nella comparsa. Ne consegue un irregolare ritmo nella produzione ormonale che crea alterazioni di vario tipo del ritmo, della quantità e della durata del flusso mestruale.

LE ANOMALIE DEL CICLO MESTRUALE

IRREGOLARITÀ DEL RITMO MESTRUALE sono la POLIMENORREA quando l’intervallo tra una mestruazionee l’altra è inferiore ai 23-24 giorni, la OLIGOMENORREA e la AMENORREA (vedi capitoli precedenti).
Si parla di MENORRAGIA quando il flusso dura più di 7 giorni ed è molto abbondante, METRORRAGIA in caso di flusso abbondante in qualsiasi momento del ciclo mestruale e MENOMETRORRAGIA la combinazione delle due sopra citate.
Basta uno stress emotivo ( cambio di residenza, fatiche scolastiche, difficoltà nelle relazioni affettive), una patologia intercorrenteo una variazione del peso per creare periodi di alterazioni del ciclo.
L’insorgenza di un periodo di amenorrea nei due anni successivi al menarca è solitamente soltanto una battuta di arresto nella progressiva maturazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, che raggiunge la massima stabilità circa sette anni dopo la comparsa del menarca.
In questo caso solitamente il primo intervento è l’attesa, ponendo particolare attenzione allo stile di vita (alimentazione, attività fisica, correzione delle pressioni psicologiche per quanto possibile).
Una particolare attenzione va comunque posta ad eventuali disturbi del comportamento alimentare, in considerevole aumento negli ultimi anni. Nell’adolescente possono essere presenti forme  sfumate nelle quali la motivazione del calo ponderale è quella di migliorare la propria immagine, ma una dieta prevalentemente proteica con una scarsa componente di grassi e zuccheri influisce negatovamente sull’equilibrio del ciclo mestruale.
 Inoltre il grasso corporeo è la seconda sede di produzione di ormoni femminili del corpo. E’ qui infatti che avviene la conversione dell’androstenedione (un ormone della serie maschile,  prodotto anche dalla donna) in estrone, il secondo estrogeno in ordine di importanza dopo il 17beta estradiolo che è quello prodotto dalle ovaie.
Per gli stessi motivi sono a rischio anche le atlete che si sottopongono ad intensi allenamenti e le ballerine.
Alcune sostanze chimiche come i derivati dell’oppio possono essere causa di disturbi mestruali.
Analogamente  è da valutare con prudenza e caso per caso la prescrizione di pillola contraccettiva nei primi anni dopo il menarca.
In presenza di flussi abbondanti e prolungati è buona regola eseguire alcuni esami del sangue allo scopo di escludere la presenza di disordini della coagulazione, di alterazioni epatiche e di controllare emoglobina, ferro e ferritina (riserva di ferro del corpo) per valutare quanto la eccessiva perdita di sangue sia compensata dal giovane organismo.

 TERAPIA

Il non corretto meccanismo di ovulazione porta ad una carenza di progesterone nella seconda metà del ciclo, come abbiamo visto avviene anche negli ultimi anni della vita riproduttiva della donna. Il successo del trattamento di riequilibrio con  progestinici utilizzati nella seconda metà del ciclo è però limitato nella adolescente dal  fatto che i recettori uterini per il progesterone maturano sotto stimolo estrogenico e in questo caso non sono sempre efficienti. La terapia con estroprogestinici  serve a provocare la comparsa di flussi mestruali artificialmente regolari, quando è necessario limitare la perdita di sangue, associati ad una integrazione con ferro.

DR. GABRIELLA MAGGI - Specialista in: OSTETRICIA E GINECOLOGIA & ENDOCRINOLOGIA SPERIMENTALE & OMEOPATA

Milano

 

 

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