Recentemente si è riscoperta una pianta usata in Cina da più di 2000 anni, l'Artemisia annua, da cui viene estratta l'artemisinina. Questo principio attivo risulta particolarmente efficace nel combattere la malaria: realizza la rimozione rapida di parassiti con percentuale di recrudescenza bassa, elimina rapidamente i sintomi associati alla malaria, può ridurre potenzialmente la trasmissione dell'infezione, previene il procedere verso la malaria cerebrale, è efficace in aree con resistenza ai farmaci e ha buona tollerabilità. Ricerche (in vitro) condotte dall'equipe del professor Franco Vincieri della facoltà di Farmacia dell’Università di Firenze, hanno dimostrato che se utilizzata in sinergia con i flavonoidi (polifenoli antiossidanti, presenti in frutta, verdura e nella stessa Artemisia) l'artemisinina non solo reagisce 10 volte più rapidamente moltiplicando così le possibilità di successo, ma può essere prodotta a costi assai minori. Nella rivista Planta Medica (73,299-309,2007) viene segnalato, inoltre, che l’attività citotossica dell’artemisinina si manifesta in vitro in vari stadi dello sviluppo tumorale, quali proliferazione cellulare, angiogenesi e apoptosi. L’attività antitumorale è stata dimostrata anche con sperimentazioni in vivo che hanno documentato un certo rallentamento della crescita tumorale.
Enrica Campanini
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