mercoledì 8 luglio 2009

EPILESSIA E MEDICINE NON CONVENZIONALI?


È ammissibile un approccio non convenzionale all’epilessia? E, in caso di risposta affermativa, quali metodiche sono più frequentemente utilizzate?
La risposta a questi quesiti può, almeno parzialmente, essere reperita nell’interessante articolo di McElroy-Cox C. del Columbia Comprehensive Epilepsy Center della Columbia University di New York, recentemente pubblicato sul Current neurology and neuroscience reports, dal titolo “Alternative approaches to epilepsy treatment” (Qui).
Questo articolo passa in rassegna le modalità di approcci terapeutici non convenzionali (CAM) quali la meditazione, lo yoga, le tecniche di rilassamento, il biofeedback, i supplementi nutrizionali, la fitoterapia, gli approcci alimentari, la chiropratica, l’agopuntura, il Reiki e l’omeopatia e cosa sia noto circa la loro potenziale efficacia in pazienti con epilessia.
L’autore parte dalla considerazione che l’utilizzo delle CAM risulta attualmente aumentato rispetto agli ultimi 20 anni, e che diversi studi hanno dimostrato che oltre il 44% dei pazienti con epilessia fanno uso dei trattamenti non convenzionali sopra elencati.
Una mia considerazione a margine è che da ormai diversi anni il mondo scientifico internazionale ha cominciato a interrogarsi sui multiformi approcci non convenzionali, non tanto nella prospettiva di una loro demonizzazione ma anche, se non soprattutto, nel tentativo di una migliore comprensione del fenomeno sia nell’ottica della ricerca di prove di efficacia che anche nel tentativo di spiegarne il fenomeno sociologico. Analogo sforzo dovrebbe essere messo in atto anche da parte di quanti utilizzano professionalmente le CAM, per riuscire a fornire quelle prove di efficacia che sole potrebbero rappresentare la chiave di accesso ad un confronto sereno e basato su principi scientifici.
G. Di Leone – Medico - Bari

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