domenica 14 novembre 2010

Omeopatia e fitoterapia per l’Influenza in arrivo


Malgrado gli allarmismi dei giorni scorsi, sembra che l’influenza stagionale verrà a farci visita, come sempre, nel periodo gennaio-febbraio e non anticiperà come era stato paventato. La campagna vaccinale è partita quindi con inutile anticipo e sembra, per ora, non riscuotere un brillante successo.
Il vaccino non è l’unica soluzione per prevenire l’influenza, che è una malattia acuta epidemica, ad andamento benigno, causata da virus RNA della famiglia delle Orthomyxoviridae, che produce disturbi sistemici quali febbre, astenia, dolori muscolari, ma anche sintomi localizzati ad apparati specifici (respiratorio, digerente e nervoso).

L’Omeopatia, per esempio, offre una vasta gamma di medicinali che possono essere utilizzati per prevenire o curare l’influenza, con margini di sicurezza elevati, nella maggior parte dei soggetti sani che non presentano patologie croniche di particolare gravità.
In alcuni gruppi particolari di malati (cardiopatici, diabetici, nefropatici, asmatici) oppure in persone piuttosto anziane, i medicinali omeopatici possono essere associati al vaccino, che resta la terapia di elezione per la prevenzione, per ridurne gli effetti collaterali e potenziarne l’azione preventiva che non raggiunge mai il 100%.
La maggior parte dei soggetti sani, come già detto, può essere trattata solo con medicinali omeopatici senza una specifica integrazione con medicinali convenzionali. Una terapia integrata è invece auspicabile, anche nei soggetti non a rischio, in presenza di complicanze (bronchite o sinusite, rischio di convulsioni): in questo caso l’uso di una terapia integrata offre una maggior garanzia di efficacia terapeutica con dosaggi inferiori e quindi con minori reazioni avverse.

Per la prevenzione dell’influenza si possono prescrivere medicinali omeopatici e alcuni fitoterapici. Il prodotto più utilizzato è costituito da diluizioni omeopatiche di fegato e cuore di Anas barbariae (anatra), che viene somministrato come tubo monodose, una volta alla settimana per tutto il periodo invernale: ha un effetto antivirale aspecifico, cioè può agire anche sui virus parainfluenzali. Alcuni medici utilizzano diluizioni del vaccino antiinfluenzale con composizioni variabili annualmente. Anche le diluizioni di vaccino antiinfluenzale sono prescritte in monodosi settimanali, a cicli di 4 o 6 settimane.
L’Echinacea e l’Uncaria, fitoterapici che hanno azione immunostimolante, hanno conosciuto un grande successo negli ultimi anni e vengono utilizzate nella fase preventiva da novembre a gennaio, con somministrazioni giornaliere, per tre settimane al mese.

Molti medicinali omeopatici presentano, in base al principio di similitudine, indicazioni per il trattamento dei variegati sintomi influenzali.

Fra questi, quelli più frequentemente utilizzati per la febbre sono:
Bryonia alba, quando è presente febbre elevata con dolori artro-muscolari, cefalea e tracheite con tosse stizzosa;
Gelsemium sempervirens (gelsomino selvatico), quando la febbre, sempre elevata, si accompagna a cefalea violenta e profonda astenia;
Rhus toxicodendron (edera velenosa), con febbre intensa e dolori artro-muscolari migliorati dal movimento.

Nel caso di faringite con dolore alla gola, invece, possiamo assumere:
Belladonna, quando il dolore è pulsante, a comparsa improvvisa, associato a febbre elevata, cefalea congestizia e colorazione rosso brillante della faringe;
Apis mellifica (ape), con dolore pungente, sensazione di gonfiore alla gola, miglioramento con il freddo e sete scarsa;
Mercurius solubilis, il cui quadro clinico è caratterizzato da dolore faringeo con placche tonsillari, lingua patinosa, sudorazione e brividi a fior di pelle.

I medicinali più tipici del raffreddore sono:
Allium cepa (cipolla), secrezione nasale abbondante di tipo sieroso, che irrita il labbro superiore, con crisi di starnuti e lacrimazione poco fastidiosa;
Nux vomica, rinite sierosa abbondante con crisi di starnuti durante la giornata, che si associa ad ostruzione nasale congestizia durante la notte;
Sticta pulmonaria, nei casi di raffreddore ‘di testa’, con dolore alla radice del naso, ostruzione intensa e secrezione pressoché assente.

Edoardo Felisi – Medico, specialista in Pneumologia , docente di Medicinali Omeopatici alla Facoltà di Farmacia dell’Università degli studi di Pavia

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