domenica 26 febbraio 2017

Febbraio, breve ma intenso.

1 febbraio: diritto di voto alle donne in Italia
4 febbraio: viene lanciato in rete Facebook
6 febbraio: nasce Beatrice Cenci
7 febbraio: giorno del Safer Internet Day
14 febbraio: giorno di San Valentino
15 febbraio: nasce Youtube
23 febbraio: viene stampato il primo libro della storia (la Bibbia di Gutenberg)
25 febbraio: eletto per la prima volta un afroamericano al Congresso

E sono solo alcuni dei grandi avvenimenti storici del mese più corto dell’anno. Certo, qualcuno potrebbe chiedersi che senso abbia questo elenco storico nella sezione di psicologia del nostro blog. Bene, con un volo apparentemente pindarico vorrei parlarvi della cura.

La parola italiana sembra derivare dal termine latino “coera” utilizzato in contesti di relazioni d’amore e di amicizia per indicare un atteggiamento di premura, attenzione, delicatezza, ma anche preoccupazione e inquietudine nei confronti della persona amata. Si può avere “cura” solo quando l’esistenza di qualcuno ha importanza per me. Si può avere “cura” degli altri e di se stessi. Lo si deve fare sia nell’ambiente reale che in quello virtuale. Ed ecco allora il senso di ricordare alcuni avvenimenti storici e importanti. Sono avvenimenti che riguardano entrambi gli ambienti (reale e virtuale) in cui mettiamo in gioco la nostra vita, la nostra unica vita. Si, perché la vita è una sola! Non esiste una vita reale e una -diversa, finta- virtuale: la nostra vita, le nostre relazioni, i nostri desideri, i nostri amori non si distinguono in veri/reali o finti/virtuali. Noi siamo noi sempre, offline e online. E così anche il nostro prenderci cura degli altri e di noi stessi, la nostra passione nel difendere le donne, il nostro amare, il nostro educare i giovani, il nostro combattere discriminazione e razzismo, il nostro appassionarci all’arte e alla cultura devono essere vissuti offline così come online. Prendiamoci cura dei nostri profili social, impariamo a prendere sul serio la nostra vita nell’ambiente digitale. Insegniamo ai nostri ragazzi il rispetto, l’amore per se e per gli altri, stimoliamoli ad avere desideri e passioni attraverso il nostro esempio reale e virtuale: la reputazione digitale non è cosa da sottovalutare perché, ormai tutti gli studi concordano, da questa dipende gran parte della nostra realizzazione personale e lavorativa. Tutto quello che viviamo e tutto quello che comunichiamo contribuisce a creare la nostra identità e le nostre relazioni, come possiamo ancora pensare -e tanti concretamente vivono così- che il mondo virtuale sia qualcosa di finto e parallelo? Come possiamo sperare che i ragazzi vivano bene la loro vita -offline e online-, che non si caccino in qualche guaio e che creino relazioni soddisfacenti da momento in cui noi adulti abbiamo deciso di abdicare in favore dei video e tutorial di Youtube? Ma siamo ancora abbondantemente in tempo, perché in educazione c’è sempre la possibilità di riparare e nulla è mai perduto definitivamente: riprendiamoci l’educazione, ricominciamo ad avere cura degli altri e di noi stessi. Offline e online.

Marco Bernardi , Psicologo

Milano

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