sabato 13 dicembre 2008

Segnalo quanto letto su Toscana Medica News n. 35 del 11/12/2008.

"Se il paziente rifiuta le cure, il medico non ha colpaUn medico del 118 è stato sottoposto a procedimento penale, perchè accusato di aver causato la morte di un paziente per il quale aveva prestato soccorso d'urgenza, in quanto non ne aveva disposto il trasporto in ospedale. In realtà, dal processo è emerso che il paziente, a seguito di una caduta, presentava escoriazioni e sintomi di natura non grave e che non facevano pensare all'esistenza di una situazione di pericolo di vita. E poi il medico aveva molto insistito perchè il paziente si recasse in ospedale con l'ambulanza per procedere ad approfondimenti diagnostici, ma il paziente, di fronte a numerosi testimoni, aveva decisamente rifiutato il ricovero e anche solo di sottoporsi ad accertamenti sanitari ed era voluto tornare a casa da solo. Dove poi le sue condizioni erano improvvisamente e drammaticamente peggiorate, fino al decesso. La Corte di Cassazione ha assolto il medico da ogni addebito, in quanto ha ritenuto che avesse fatto tutto ciò che poteva fare per cercare di convincere il paziente a ricoverarsi in ospedale per accertamenti. Il fatto che il paziente, in piena lucidità e consapevolezza, abbia decisamente rifiutato il ricovero, ha imposto al medico di desistere, in quanto si trattava di una situazione in cui non poteva certo essere imposto un trattamento sanitario obbligatorio."
A conferma, ancora una volta, che il consenso al trattamento sanitario è condizione indispensabile e imprescindibile per l'esecuzione di un atto medico.


Massimo Tilli, medico, Firenze

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