Una significativa percentuale di studi di popolazione dimostrano come gli schemi di base delle vaccinazioni non siano pienamente accettati e come questa opposizione sia più facilmente riscontrabile tra gli utilizzatori delle medicine complementari e alternative (CAM – 18,2%) rispetto al resto della popolazione (3,5%, p<0.001). Questa scelta è più frequentemente il riflesso delle opinioni dei genitori (8,7%) rispetto ad una precisa raccomandazione medica (3,9%). La maggiore frequenza di rifiuti viene riportata in pazienti che pratichino la fitoterapia, le medicine antroposofiche e l’omeopatia.
Sono questi i risultati di uno studio recentemente pubblicato sul Swiss medical weekly (qui) da Zuzak T. et al. dal titolo “Attitudes towards vaccination: users of complementary and alternative medicine versus non-users”. Gli autori, pediatri dello University Children's Hospital of Zurich, hanno somministrato specifici questionari a 1600 pazienti ricoverati presso il cittadino dipartimento di pediatria di emergenza. Analizzando i 1007 questionari correttamente compilati hanno rilevato come il 12,7% dei piccoli pazienti (ben 128 soggetti) avevano rifiutato le vaccinazioni di base.
Si pone ancora una volta il difficile rapporto con gli schemi vaccinali di base e, in maniera più ampia, con l’approccio vaccinale in genere.
È di tutta evidenza che non si possono negare gli indubbi benefici che l’avvento delle vaccinazioni hanno comportato sulla prevenzione di importanti patologie infettive e diffusive ed è a tutti chiaro che tuttora in alcuni paesi del terzo mondo una maggiore disponibilità di vaccini potrebbe assicurare un netto miglioramento delle aspettative di vita della popolazione.
La sensazione che talvolta si ha è che ci si trovi di fronte a un fenomeno gestito ormai in larga misura su basi commerciali, non sempre supportato da evidenze scientifiche e da reali prove di efficacia.
Nello studio di Zuzak & C. pare significativo il dato che nella maggior parte dei casi il rifiuto di seguire gli schemi vaccinali di base derivi da una scelta individuale dei genitori, non influenzata dal medico di fiducia, a dimostrazione di una diffusa diffidenza nei confronti di un sistema percepito come eccessivamente influenzato da interessi di tipo commerciale.
Giorgio Di Leone - Medico - Bari
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