mercoledì 21 luglio 2010
Legambiente: contaminato il 50% della frutta in tavola
Legambiente: contaminato il 50% della frutta in tavola
Quasi la metà della frutta che arriva sulla nostra tavola presenta tracce di pesticidi, antiparassitari o altre sostanze chimiche. A rilevarlo il tradizionale Rapporto di Legambiente sui residui di fitofarmaci nei prodotti ortofrutticoli e nei derivati, elaborato sulla base dei dati delle Arpa regionali, delle Asl e dei laboratori zooprofilattici. Tra le verdure, i campioni che all'analisi risultano privi di residui sono il 76,4% (erano l'82,9% nel 2009), mentre le irregolarità per tracce superiori alla norma o sostanze non autorizzate sono l'1,3% (0,8% lo scorso anno). Per quanto concerne la frutta, invece, diminuiscono dal 2,3 all'1,2% i casi "fuorilegge" ma aumentano dal 43,9 al 48,4% i campioni contaminati da residui. E infine i prodotti derivati, come miele, pane o vino: mancanza di contaminazioni nel 77,7% dei casi (80,5% del 2009) e valori fuori norma nel 2,7%, novità assoluta di quest'anno perché finora tra i derivati non si erano registrate irregolarità. «Il Rapporto registra un lento ma graduale miglioramento rispetto agli anni passati» è il commento del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza «tuttavia risulta ancora troppo alta la percentuale dei prodotti contaminati da uno o più tipi di pesticidi». Dal canto suo Coldiretti guarda la parte di bicchiere mezza piena: l'ortofrutta italiana rispetta i valori di legge nel 98,8% dei controlli. «Sono dati» si legge in una nota dell'associazione «che certificano il primato italiano nella qualità e sicurezza alimentare».
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2 luglio 2010
Elena Bosi, pediatra Milano
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