domenica 3 febbraio 2019

La tosse : cosa sapere....


La tosse  è uno dei sintomi più frequenti delle affezioni che provocano infiammazione delle vie aeree con variabile produzione di muco, come le sindromi influenzali, le bronchiti, le tracheiti, le laringiti etc. Secondo l’ultima indagine di ANIFA, Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione, il 25% degli italiani colpito da influenza o da sindromi parainfluenzali dichiara di avvertire la tosse come primo sintomo.
La tosse è in realtà un meccanismo di difesa con cui l’organismo elimina elementi irritanti dalle vie aeree, quali germi, muco, polvere, fumo, corpi estranei, etc. Essa rappresenta, quindi, un'utile reazione naturale, anche se, purtroppo, può generare uno spiacevole “circolo vizioso” soprattutto quando è secca e stizzosa: ogni colpo di tosse, infatti, aggrava l’infiammazione della mucosa respiratoria, irritandola ulteriormente e peggiorando il problema. Inoltre in questi casi, specialmente quando ha andamento notturno, impedisce al paziente di dormire determinando una stato di prostrazione con riduzione di efficienza della risposta immunitaria.

La tosse può essere classificata in modo diverso in funzione della presenza di secrezioni, della modalità di comparsa, della durata del sintomo, della sua aggressività ed intensità. La tosse secca è caratterizzata dall'assenza di secrezioni catarrali, è di solito irritativa e interessa, più spesso, faringe, laringe e trachea. La tosse produttiva, invece, (definita, nel gergo famigliare, anche “grassa”) è caratterizzata dalla presenza di catarro, nei diversi distretti delle vie aeree, che viene espulso con la tosse stessa. Spesso, la tosse produttiva rappresenta la normale evoluzione di una iniziale tosse secca.


Si differenziano la tosse ad andamento acuto, tipica della stagione invernale, che dura meno di 3 settimane e si associa di frequente a un'infezione virale delle prime vie aeree, e tosse ad andamento cronico, quando dura per un periodo più lungo di tre settimane. In genere, questo tipo di tosse può avere molteplici cause, in particolare le broncopneumopatie croniche ostruttive, l’asma bronchiale, il reflusso gastro-esofageo e la “sindrome da post nasal dripping”, caratterizzata dal gocciolamento cronico di secrezioni dalla porzione nasale posteriore in faringe.
È molto importante precisare che la tosse è un sintomo comune a malattie di ben diversa gravità e prognosi, quindi, se dopo qualche giorno di trattamento non migliora, è opportuno rivolgersi al medico per una corretta diagnosi e terapia.

Esistono diversi medicinali di sintesi chimica per contenere la fastidiosa tosse secca stizzosa e medicinali mucolitici per fluidificare le secrezioni e favorirne l’eliminazione. Non sempre si rivelano efficaci e talora possono presentare effetti collaterali, non gravi, ma fastidiosi.
La farmacologia omeopatica dispone di molti medicinali per la tosse che coprono la vasta gamma delle reazioni personali dei pazienti e che permettono quindi una terapia individualizzata. Mi limiterò a ricordare i medicinali più frequentemente utilizzati nella mia esperienza personale e citati nella letteratura omeopatica.
I medicinali  più prescritti nella tosse secca di origine laringo-tracheale sono Bryonia 7 CH per la tosse secca con bruciore retrosternale, aggravata dal movimento, con sete intensa e Spongia tosta 7 CH, caratterizzata da tosse molto secca con tonalità acuta, migliorata dalle bevande calde; per le crisi di tosse notturna, secca, con timbro rauco e profondo, che provoca risvegli e fastidio, è consigliabile Drosera 9 CH. Anche Belladonna 9CH, medicinale della faringite eritematosa, con arrossamento intenso della gola, è un eccellente rimedio della tosse secca stizzosa correlata al dolore faringeo e alla febbre.
Quando è presente tosse accessionale notturna con secrezioni laringee dense, che danno un senso di soffocazione, è indicato Sambucus nigra 5 CH. Importanti anche alcuni medicinali quali Coccus cacti 5 CH eCorallium rubrum 5 CH nei casi di tosse notturna ad accessi  con secrezioni filamentose.
Anche i medicamenti per la tosse catarrale sono numerosi, per esempio Ipeca 7 quando sono presenti accessi di tosse, con secrezioni vischiose, che provocano sensazione di nausea e qualche volta vomito, più facilmente nei bambini. Esistono poi soggetti, in particolare anziani e bambini, che presentano il quadro di Antimonium tartaricum 9 CH, caratterizzato da tosse produttiva abbondante, con espettorazione facile e astenia.


In commercio, esistono anche sciroppi che contengono miscele di medicinali omeopatici noti per la loro azione sull’infiammazione delle vie aeree, privi di effetti collaterali descritti; non contengono sostanze ad azione sedativa, quindi non provocano sonnolenza e possono essere assunti anche in concomitanza con altre terapie.
Per gli sciroppi che contengono sostanze mucolitiche, l’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco, ha adottato un provvedimento restrittivo che ne vieta l’uso nei bambini al di sotto dei 2 anni di età. Gli sciroppi omeopatici, invece, non contengono sostanze mucolitiche e possono quindi essere somministrati con sicurezza anche ai bambini di età inferiore ai 2 anni.

Dott. Edoardo Felisi
Medico Chirurgo – Specialista in Malattie dell’Apparato Respiratorio
Docente del Seminario di Medicinali Omeopatici del Corso di Laurea in Farmacia dell’Università degli Studi di Pavia


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