sabato 2 ottobre 2010
Come diventare padri al cubo in poche mosse
Uscito in sordina, due anni fa, il primo divertente manuale per padri contemporanei continua a riscuotere un vasto interesse ancora oggi. Lo leggono e regalano donne-madri che lamentano l’inesistenza o l’ingiustificata assenza dei padri, ma anche maschi, da poco padri e quindi alla ricerca disperata di istruzioni per la funzione paterna, oppure padri separati che rivendicano la loro capacità di accudire i figli, non concessi o poco concessi dalle loro ex mogli, ora gelose madri “proprietarie”.
I due autori, un architetto e un giornalista, parlano per esperienza personale. Si sono incontrati per caso, una domenica in un parco di Milano, entrambi con carrozzina, pupo, pannolini, biberon e imbarazzo virile. Hanno subito talmente condiviso gioie e dolori della loro paternità che hanno deciso di scrivere a quattro mani un libro sul padre contemporaneo che hanno definito il Pa3 (pa-tre, dal latino pa-ter) ovvero il padre al cubo.
Il Pa3 è una nuova figura sociale, molto diversa dal padre tradizionale (cinghia, ceffoni e sempre fuori dai marroni), ma anche dal “pappone” (il padre che vuole sostituirsi alla madre contemporanea in tutto).
Il Pa3 innanzitutto mette i figli prima della carriera e del lavoro. Però i Pa3 sono soprattutto dei family server a tutto campo, perché devono saper badare ai figli per la loro crescita, alla moglie per la sua ricreazione (in tutti i sensi), e alla casa per tutte le faccende domestiche, economiche, legali, condominiali.
In Italia di Pa3 se ne vedono in giro ancora pochi, ma il loro numero sta crescendo sempre più, grazie anche al duo Biondillo-Colombo che spiegano che Pa3 non si nasce, ma si diventa.
Come? Il libro illustra la formazione pratica del Pa3 in quattro tempi: gravidanza, neonatalità, prima infanzia, età scolare (e qui si fermano perché i loro figli non sono ancora arrivati all’età della stupidera, alla adolescenza, alla giovinezza, ai figli bamboccioni di 30-40 anni…).
Per ogni tappa della loro paternità, i Pa3 fanno un diario spassoso di tutte le cose che succedono, dedicando pagine eque e sostenibili a quello che provano i padri (con paragrafi sulle loro “cinque tipiche paure”), a come devono trattare le madri (con un altro paragrafo fisso su sei consigli spassionati relativi alle cose da evitare con la moglie durante la gravidanza, i primi anni d’infanzia, ecc.), a come si curano i figli, con approfondimenti del tipo “La notte in cui tutte le cacche sono nere” ovvero “Come cambiare ( il pannolino) con filosofia” ecc.
I consigli e le istruzioni sono certamente a volte opinabili, ma lo scopo del libro non è certamente tecnico, ma “motivazionale”, filosofico. In un età in cui è difficile tenere famiglia e allevare figli, i due autori, partiti dalla condivisione del “mal comune” per avere “mezzo gaudio”, arrivano a sostenere che la paternità è un’avventura, un grande romanzo, un appassionante film in cui non sai proprio come va a finire. L’unica certezza è che la parte di supereroe o superman tocca a papà. Anche se non vola, ma spinge una carrozzina…
Gianni Biondillo, Severino Colombo, Manuale di sopravvivenza del padre contemporaneo. (Diventare Pa3 in poche oculate mosse), Guanda, Parma, 2008.
Claudio Bernardi
Docente di Teatro Sociale e di Comunità
Università Cattolica di Milano
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento