lunedì 7 febbraio 2011

La prescrizione in omeopatia


C’è un termine, per definire le medicine non convenzionali, che mi irrita molto ossia “ medicine dolci “. Con questa etichetta omeopatia e c. vengono relegate fra quelle tecniche terapeutiche di cui tutti parlano, sanno e di conseguenza esse vengono private della loro dignità di medicina vera e propria.
Attualmente sento spesso dire:” io mi curo con l’omeopatia” poi in realtà viene somministrato di tutto eccetto che medicine omeopatiche vere e proprie.
Non è mia intenzione fare ora una piccola lezione di omeopatia ma vorrei semplicemente dare alcuni suggerimenti sull’interpretazione corretta di una prescrizione omeopatica e sull’importanza della diluizione stabilita da un medico esperto.
Le medicine omeopatiche sono prescritte affiancate da una diluizione che viene espressa con alcune sigle: DH=decimali, CH=centesimali, K=korsacoviane
Puntualizzerò solo alcuni concetti sulle centesimali tenendo presente che poi possono essere estesi anche alle decimali e korsacoviane. Se sulla prescrizione è segnato sostx 15CH: 5 granuli per 2 vv/dì e il paziente riesce a trovare solo una diluizione 7CH, non deve assolutamente pensare:”E’ più bassa la diluizione quindi raddoppio il numero dei granuli” perché il suo medico,con quella prescrizione, intendeva ottenere una particolare azione da parte della sostanza scelta. E’ quindi consigliabile chiedere al curante se è possibile seguire la terapia un po’ modificata oppure è preferibile ordinare quanto richiesto.
Quindi non si deve assolutamente credere che diluizioni diverse si possano poi equiparare ad altre variando il numero dei granuli o delle gocce. Inoltre alcune sostanze, che agiscono sulle secrezioni o intervengono sull’attività delle ghiandole endocrine, in base alla diluizione possono avere azioni opposte di stimolo o di blocco.
Questa mia riflessione è dovuta soprattutto al fatto che spesso vedo trattare l’omeopatia con estrema leggerezza quando invece si tratta di una medicina vera e propria. Essa se usata con competenza può giovare molto, ma può anche produrre effetti non desiderati se praticata da persone non esperte o come un “facile ed innocuo fai da te “.

Paola Nannei Viganò, pediatra Milano

Nessun commento: