mercoledì 2 febbraio 2011

Uso del Paracetamolo e rischio di asma : era una bufala?


Recenti studi, in particolare lo studio multicentrico dell’ISAAC (Beasley R et al. Lancet 2008;372: 1039-48),hanno suggerito che l’utilizzo del paracetamolo(Tachipirina) nelle prime epoche della vita sia associato a un aumento del rischio di asma e di allergie nel bambino di sei –sette anni.
Questa ipotesi è giustificabile anche sul piano biologico per il fatto che il paracetamolo può aumentare la flogosi respiratoria attraverso il consumo di glutatione e il peggioramento dello stress ossidativo.
Lo studio ISAAC ha comunque le debolezze di ogni studio retrospettivo, infatti non prende in considerazione il fatto che il paracetamolo (usato per abbassare la febbre) è spesso utilizzato durante le infezioni respiratorie che possono di per sé essere associate a un rischio di asma e ,in particolare , non valuta se esiste una relazione dose –effetto tra esposizione al paracetamolo e asma.
In uno studio prospettico australiano (Lowe a J et al. BMJ 2010;341:c4616)in cui 652 bambini sono stati seguiti dalla nascita fino ai sette anni e le cui famiglie sono state intervistate 18 volte nei primi 2 anni di vita del bambino relativamente all’utilizzo di paracetamolo, viene negato che l’utilizzo di questo farmaco antifebbre nei primi due anni di vita costituisca un rischio di sviluppo di asma e malattie allergiche . Infatti l’aumento assoluto del rischio di asma che appare dall’analisi dei dati grezzi scompare quando il risultato viene aggiustato tenendo conto della frequenza delle infezioni respiratorie.
L’utilizzo del paracetamolo al di fuori delle infezioni respiratorie non appare correlato al rischio di asma, pertanto non appare giustificata la sua sostituzione con altri farmaci antifebbre più tossici (es.Ibuprofene ).
Tratto da Medico e Bambino 9/2010
Elena Bosi, pediatra Milano

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