I bimbi sentono dolore gia' nel pancione
Roma, 8 set.
(Adnkronos Salute) - Capaci di sentire la differenza tra un tocco leggero e uno
doloroso quando sono ancora nel pancione. I neonati possono distinguere il
dolore già intorno alle 35-37 settimane di gestazione, insomma prima che la
maggior parte di essi venga al mondo. Lo rivela uno studio condotto da un team
di ricercatori dell'University College di Londra, pubblicato online su 'Current
Biology'. Primo autore, il neuroscienziato italiano Lorenzo Fabrizi. I
ricercatori mostrano che nell'ultima fase della gravidanza l'attività neurale
del cervello si modifica, passando gradatamente da uno stato immaturo a uno più
simile a quello adulto. E questo proprio intorno alle 35 settimane. Un
cambiamento che può indicare, spiegano gli scienziati, che è proprio il
circuito neurale a consentire ai bebé di elaborare il dolore come una
sensazione diversa dal semplice tocco.
"I prematuri che nascono prima
delle 35 settimane, mostrano risposte cerebrali simili quando provano dolore o
dopo un semplice contatto. Dopo questo momento, però - spiega Rebeccah Slater -
si verifica un cambiamento graduale". Qualcosa di molto diverso da una
rivoluzione improvvisa, che si manifesta per gradi quando il cervello
"inizia a elaborare i due diversi stimoli in un modo differente". La
scoperta è stata ottenuta esaminando l'attività cerebrale di 46 piccoli: 21
erano nati prematuri, cosa che ha dato agli scienziati l'opportunità di
misurare e confrontare le reazioni del cervello umano in differenti fasi dello
sviluppo, da appena 28 settimane fino ai nati a termine. Usando
l'elettroencefalogramma gli scienziati hanno registrato l'attività elettrica
del cervello dei piccoli, sottoposti a una procedura standard essenziale per il
prelievo del sangue, che consiste in una micro-iniezione nel tallone. Ebbene,
nei piccoli prematuri la macchina ha registrato una risposta generica, in
pratica un aumento dell'attività elettrica del cervello. Ma nei piccoli nati
dopo 35-37 settimane di gestazione la risposta cambiava: l'attività si
localizzava in specifiche aree del cervello. Cosa che, spiegano i ricercatori,
indicherebbe la capacità del bambino di distinguere il dolore da un semplice
tocco. "Nello studio ci poniamo una domanda fondamentale sullo sviluppo
umano - spiega Fabrizi - ovvero: quando iniziano i bambini a distinguere tra le
sensazioni? Nel cervello molto giovane tutti gli stimoli sono seguiti da
un'esplosione di attività. Ma c'è un momento critico nello sviluppo in cui i
bimbi iniziano a rispondere con un'attività specifica a diversi tipi di
stimoli". Naturalmente "i bebè non possono dici cosa provano, così è
impossibile sapere con certezza che cosa stanno sperimentando. Insomma, non
possiamo dire che, prima di questo cambiamento registrato nell'attività del
cervello, loro non sentono il dolore". Ma in ogni caso è importante
rendersi conto che in un preciso momento le reazioni cambiano.
"Comprendere come si sviluppa il cervello umano può fornire importanti
informazioni per garantire la migliore assistenza ai neonati ricoverati in
ospedale", conclude Slater.
Elena Bosi,
pediatra Milano
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