Dallo squalo una sostanza scudo contro i virus
Dallo squalo una speranza per la salute umana.
Proprio una sostanza chimica trovata nello Squalus acanthias, meglio noto come
spinarolo, si è rivelata un'arma potente e sicura contro i virus che attaccano
l'uomo. La ricerca, pubblicata su 'Pnas', è partita dalla potente l'immunità
naturale dello squalo contro le infezioni virali. E' noto che questo pesce
produce un composto chiamato squalamina, che utilizza per combattere i batteri.
Ora i test in laboratorio hanno rivelato che la squalamina è anche un buon
candidato antivirale, capace di uccidere un ampio spettro di virus umani e
animali.
Non solo: la squalamina sintetica è già stata somministrata a un
gruppo di pazienti all'interno di studi clinici per fermare la crescita dei
vasi sanguigni nei tumori, senza che abbia provocato effetti collaterali
importanti. Considerato il profilo di sicurezza e la facilità di produzione di
questa sostanza, le ultime ricerche mostrano ora che potrebbe essere testata
come nuovo trattamento di malattie virali come la Dengue e la febbre gialla, ma
anche l'epatite, spiegano gli scienziati della Georgetown University Medical
Center di Washington (Usa). Il loro lavoro, infatti, mostra che la squalamina
interrompe le interazioni di membrana necessarie per la replicazione virale.
Testata in coltura, la sostanza inibisce l'infezione delle cellule dei vasi
sanguigni con il virus Dengue, e delle cellule di fegato con epatite B e D. Gli
studi sugli animali hanno dimostrato inoltre che la squalamina blocca
l'infezione controllata con febbre gialla, encefalite equina e citomegalovirus,
e in alcuni casi gli animali contagiati sono guariti. ."La squalamina
sembra proteggere contro i virus che attaccano i tessuti del fegato e del sangue.
Altri composti simili che sappiamo
esistere nello squalo probabilmente sono mirati contro infezioni respiratorie
virali, e così via. Potremmo essere in grado di sfruttare l'innovativo sistema
immunitario dello squalo per trasformare tutti questi composti antivirali in
agenti che proteggono gli esseri umani contro un'ampia varietà di virus.
Sarebbe rivoluzionario". Infatti, se è vero che esistono già "molti
agenti antibatterici, i medici hanno pochi farmaci antivirali per aiutare i
loro pazienti". In ogni caso occorrono ulteriori ricerche per arrivare a
testare questo nuovo candidato farmaco.
Tratto da
Univadis 22/09/2011
Elena Bosi,
pediatra Milano
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