domenica 26 ottobre 2014

Desideri e avversioni alimentari in gravidanza

E’ stato già sottolineato come abbia un senso assecondare la variazione del desiderio  degli alimenti a cui si assiste durante la gravidanza. Questo perché i “gusti e disgusti” spesso hanno il significato di rispondere a precise esigenze dell’organismo materno  ed in particolare di QUELL’ORGANISMO , in quella particolare situazione  ambientale ed in quel periodo della sua vita. E’ importante registrare queste variazioni anche perché possono aiutarci a scegliere  quel medicinale DI TERRENO,  ossia di riequilibrio dell’organismo materno e di  conseguenza dell’organismo fetale e neonatale.

I DISGUSTI

La fatica ad assumere ed a digerire il latte la mattina può indicare SEPIA . Il disgusto verso il caffè è abbastanza comune durante la prima parte della  gravidanza. Quando è particolarmente intenso può essere una caratteristica di  CALCAREA CARBONICA. Il fastidio nei confronti del fumo di tabacco proprio o altrui può condurre verso  IGNATIA. La difficoltà nel tollerare e digerire gli alimenti grassi è proprio di PULSATILLA La scarsa voglia di alimenti carnei associata a gonfiore addominale può indicare  LYCOPODIUM o CHINA


VENIAMO AI  DESIDERI

Desiderio di cibi acidi o amari ( cetriolini o succo di pompelmo ad esempio) può far  pensare a SEPIA. Desiderio di alimenti salati o di pesce : NATRUM MURIATICUM  .
Desiderio di cibi speziati o molto sapidi:  NUX VOMICA . Grande desiderio di dolci per calmare una certa tendenza alla ansia ed alla frettolosità  fa pensare ad ARGENTUM NITRICUM.
Certamente tutto questo non è condizione sufficiente alla scelta di un medicinale, ma  può confermare una prescrizione o chiarire situazioni poco chiaramente definite. E’  quindi importante per la gestante osservare queste situazioni, assecondarle ed  annotarle per riferirle poi al medico curante.

Dott. Gabriella Maggi, Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Specialista in Endocrinologia Sperimentale
Esperta in Omeopatia



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