martedì 23 dicembre 2014

TERAPIA DELLA SINDROME INFLUENZALE

Terapia convenzionale
La terapia convenzionale della sindrome influenzale è preventiva e sintomatica.
La prevenzione è realizzata soprattutto con il vaccino e, in minor misura, con lisati batterici ad azione immunostimolante. Non ci soffermeremo in questa occasione ad analizzare quali sono i vantaggi e gli svantaggi della vaccinazione antiinfluenzale, ma ci limiteremo a ricordare che è consigliata ai soggetti con età superiore ai 65 anni e a quelli portatori di gravi malattie croniche.
La terapia sintomatica è prevalentemente costituita da farmaci ad azione antipiretica e antiinfiammatoria quali il paracetamolo, l’ibuprofene e l’acido acetilsalicilico, che seppur largamente utilizzati non sono scevri da effetti collaterali anche gravi (reazioni da intolleranza, sanguinamento, epatotossicità, lesioni gastro-duodenali).

Terapia omeopatica
La terapia omeopatica è sia preventiva sia sintomatica ed inoltre può essere standardizzata o individualizzata.
La terapia standardizzata, cioè uguale per tutti i pazienti, è costituita dalle preparazioni omeopatiche di fegato e di cuore di un particolare tipo di anatra, l’Anas barbariae, che sono utilizzate in dosi globuli uniche alla concentrazione 200 K.
In prevenzione, si somministra una dose alla settimana, dal mese di ottobre fino alla fine di marzo. Nella fase della sintomatologia conclamata si possono usare due schemi diversi: uno in fase molto precoce con una dose ogni 8 ore per un totale di 3 dosi, l’altro in una fase un po’ successiva con una dose ogni 12 ore per 3 giorni.
Vi è inoltre la possibilità di utilizzare, in fase preventiva, delle diluizioni omeopatiche del vaccino anti-influenzale che viene preparato ogni anno dall’Istituto Pasteur, in dosi globuli a diverse diluizioni (dalla 7 alla 30 CH) e con diversa frequenza di somministrazione, in genere, settimanale o quindicinale per 3 mesi circa.

La terapia individualizzata presuppone l’uso di medicinali omeopatici unitari, ricavati da sostanze che producono sull’uomo sano un quadro sintomatologico di tipo influenzale simile a quello presentato dal paziente:
Ecco alcuni dei medicinali più utilizzati.

Aconitum napellus 7 CH, 5 granuli 4 volte al dì, all’esordio della sintomatologia quando i sintomi sono ancora vaghi, ma la febbre, ad insorgenza rapida, è elevata e, spesso, fa seguito ad un colpo di freddo. La cute è asciutta.
Belladonna 7 CH, 5 granuli, 4 volte al dì in caso di febbre elevata, con cefalea e faringite, tosse con mal di gola intenso, sudorazione profusa.
Bryonia alba 7 CH, 5 granuli 4 volte al dì. E’ il medicinale che riproduce in modo più completo il quadro della sindrome influenzale con febbre elevata ad insorgenza graduale, tosse secca stizzosa con dolore retrosternale, cefalea, sudorazione e dolori muscolari peggiorati dal movimento.
Rhus toxicodendron 7 CH, 5 granuli 3-4 volte al dì nei casi in cui il quadro sintomatologico è dominato dai dolori artro-muscolari che migliorano con il movimento, la tosse è quasi assente e la febbre mediamente elevata.
Eupatorium perfoliatum  7 CH, nelle forme meno aggressive con febbricola, dolori muscolari moderati e leggera nausea, Stessa posologia.
Gelsemium sempervirens 30 CH, 5 granuli 4 volte al dì, nei quadri influenzali in cui la sintomatologia prevalente è neurologica con cefalea intensa, profonda astenia, mancanza di sete malgrado la profonda sudorazione.
Arsenicum album 9 CH, 5 granuli 3-4 volte al dì, quando la sintomatologia è prevalentemente addominale, con febbre, diarrea, dolori addominali brucianti e profonda astenia.

Nella fase di convalescenza due medicinali occupano la scena: Sulfur iodatum e Pulsatilla.
Sulfur iodatum 15 CH, 5 granuli 2 volte al dì per una settimana, in caso di astenia post-influenzale e Pulsatilla 15 CH, 5 granuli 1-2 volte al dì, per 1 settimana, in caso di tosse catarrale persistente.

Dott.Edoardo Felisi

Specialista in Pneumologia, Esperto in Medicine Complementari

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