lunedì 8 giugno 2015

La via dell'abbraccio: i nostri figli adolescenti

Eccoci giunti all'ultima tappa del nostro viaggio. Non che con la fine dell'adolescenza si smetta di essere genitori. Siamo noi che ci fermeremo qui, almeno per ora.
La vita dei nostri figli in adolescenza cambia completamente, nuovi amici, amori romantici e passionali, storie brevi e di consumo, social network e vita digitale, fuga e allontanamento, grandi ribellioni e fragili pianti. Questo è chiaro, lo sanno tutti. Ma il nostro abbraccio, allora, che fine fa? Ecco, già qui le cose diventano un po' più oscure. Ma come ormai sapete, il dubbio e l'oscurità non ci bloccheranno. Fuori la nostra piccola torcia e iniziamo a rischiarare la stanza.
Quel "disgraziato" che prima si faceva sbaciucchiare dalla sua mammina ora mi allontana, non mi vuole più. La cosa più bella che mi dice ora la mia principessa è "per favore papà smettila, sei imbarazzante!".
E noi, poveri genitori, smarriti e affranti non sappiamo più come fare. E ci credo bene, l'adolescenza è questione di famiglia mica una robetta che devono risolversi i nostri pargoli! Siamo nel periodo più incerto della vita di una persona (e noi che lo abbiamo già vissuto ne sappiamo qualcosa): periodo in cui non si sa chi siamo, cosa vogliamo, in cui ci sperimentiamo online e offline in mille modi, in cui cambiamo abito e stile tante e tante volte. Online. Mentre scrivo mi viene in mente quanto diverso è essere figli e genitori oggi rispetto al passato: è cambiato il nostro ambiente, è come se ci fosse stata una glaciazione e fossimo entrati in una nuova era in cui reale e virtuale convivono ormai alla pari, non sono due mondi diversi ma la stessa aria che respiriamo. E questo non possiamo non vederlo e non saperlo. Perché anche i nostri "abbracci" devono essere adatti a questo nuovo ambiente. Saranno abbracci che ti tengono stretto e ti fanno sapere che tuo papà e tua mamma sono qui, ma saranno anche abbracci di fiducia che ti spingono a provarci con le tue gambe. Saranno abbracci capaci di darti libertà ma anche di aiutarti a capire che il mondo è fatto di limiti e di regole e che l'esperienza di vita dei tuoi genitori conta molto per poter crescere bene. E questo sia nel reale che nel virtuale. Mi capita spesso di sentire genitori dire: "ormai i miei figli ne sanno più di me di queste cose tecnologiche, non ho più niente da insegnargli". Che brutte parole! Non è così. I figli sapranno anche tecnicamente come funzionano le cose ma chi ci sarà ad avvertirli dei pericoli e delle potenzialità? Chi ci sarà dietro di loro mentre esplorano il mondo a dare la sicurezza di una base sicura a cui tornare, sia che navighino nella realtà che su internet? Chi ci sarà a garantire ai nostri figli la protezione necessaria e ad incitarli nella loro sfida quotidiana? Chi darà loro un'immagine positiva di adulto, immagine da poter guardare per decidere cosa essere da grandi? Chi ricorderà e insegnerà loro le regole della vita sociale adulta? Voi genitori. E questo vi pare poco? Non credete di essere inutili e incapaci, non lo siete affatto. Come dicevamo fin dall'inizio, siete voi le persone che i vostri figli vogliono avere al loro fianco: non abdicate! Continuate ad essere genitori inventandovi, con tutta la vostra creatività, nuovi modi di stare insieme ai vostri figli mentre crescono. Così staranno bene loro e, vi assicuro, starete molto meglio anche voi. E riposatevi ogni tanto, almeno d'estate!


Dott. Marco Bernardi
Psicologo
Cernusco sul Naviglio (MI)

Nessun commento: