domenica 28 giugno 2015

Omeopatia nel Parto

Scopo della omeopatia nel travaglio di parto è quello di favorire nei limiti del possibile lo svolgersi
naturale delle varie fasi che portano alla nascita.
Ancora una volta è utile ricordare che sarebbe utile somministrare un medicinale di terreno, magari
a cadenza mensile, durante la  gravidanza sulla base di eventuali dati psichici o fisici emersi durante  questo periodo.
ACTAEA RACEMOSA  30 CH  in granuli tre volte la settimana durante l’ultimo mese può essere di aiuto a quelle gestanti che cominciano ad avere paura, a temere per il parto, per la salute del nascituro. Questo stesso medicinale ha anche effetto nel controllare le contrazioni uterine preparatorie che si manifestano nel corso di questo periodo e che la gravida vive ansiosamente nel timore di “non saper riconoscere il manifestarsi del travaglio di parto o non riuscire ad arrivare in ospedale in tempo”.

Durante il travaglio attivo, quando le contrazioni si manifestano con regolarità ed il collo dell’utero comincia a dilatarsi si propone CAULOPHYLLUM 5 CH una dose globuli ogni ora o in alternativa 10 granuli ogni 30 minuti per quattro o cinque ore. Questo medicinale, utilizzato come fitoterapico dagli Indiani d’America per questo scopo, tanto da meritarsi il nome: “erba delle squaw (delle donne)” agisce favorendo e regolarizzando la dinamica del parto.
A parto espletato  una dose di ARNICA alla 200 CH favorisce il recupero del trauma sia fisico che psichico e velocizza la cicatrizzazione di eventuali piccole lacerazioni.

Dr Gabriella Maggi , Specialista in Ostetricia e Ginecologia
Specialista in  Endocrinologia Sperimentale
Esperta in Omeopatia , Milano











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