domenica 21 giugno 2015

Un ospite un po’…ingombrante: l’Helicobacter pylori

Chi non ha lamentato almeno saltuariamente i disturbi tipici della gastrite quali dolore alla bocca dello stomaco, bruciore gastrico, senso di pienezza poco dopo aver cominciato il pasto, aerofagia, acidità, rigurgiti? Spesso questi fastidi sono correlati alle modalità con cui ci alimentiamo sia quantitativamente, perché mangiamo troppo, sia qualitativamente, perché assumiamo troppi alimenti che il nostro sistema digerente fatica a trasformare (latte vaccino e derivati, carboidrati ricchi di glutine, carne rossa, grassi saturi, troppi pomodori e patate…).
Però, negli ultimi decenni, è stato messo in evidenza dai ricercatori un ospite che ci ha accompagnato nella evoluzione della nostra specie, albergando nel nostro stomaco, e che ora è diventato indesiderato perché produce gastrite molto fastidiosa con tutto il corteo di sintomi, sopra citati, rende più lesivo il reflusso gastro-esofageo e può provocare ulcera gastro-duodenale e in casi più rari, per fortuna, un certo tipo di linfoma gastrico, un tumore maligno.
Ma chi è questo ospite, per lungo tempo silenzioso, che si annida nello stomaco del 40% degli italiani, 24 milioni di persone, e che può attivarsi procurando tutti questi guai?
E’ l’Helicobacter pylori. Si tratta di un batterio flagellato (con la coda) che ha la capacità di produrre un enzima che gli permette di sopravvivere e svilupparsi in un ambiente pur così acido come quello dello stomaco, che impedisce la crescita della maggior parte degli altri batteri.

Si trasmette da uomo a uomo per via oro-orale od oro-fecale oppure può essere contratto con gli alimenti. Per lungo tempo resta annidato nello stomaco, proteggendosi sotto il muco che tappezza le pareti gastriche, senza dare segni di sé fin quando trova le condizioni favorevoli per crescere e sviluppare i sintomi della gastrite.
La sua presenza può essere evidenziata dosando, nel sangue, gli anticorpi che l’organismo produce contro di lui, oppure con un test che misura, nel respiro, la sostanza che produce per sopportare l’acidità gastrica (urea), oppure ricercandolo nelle feci.
Non solo è resistente all’acidità gastrica, ma anche agli antibiotici. Già qualche anno addietro ne occorrevano almeno due contemporaneamente per poterlo eradicare e spesso era necessario ripetere la cura con antibiotici diversi per la comparsa di ricadute. Ora sono comparse delle forme mutate che resistono agli antibiotici, precedentemente usati, e si è costretti ad utilizzare uno schema terapeutico di eradicazione dell’infezione da Helicobacter che comprende tre antibiotici, da ruotare in 15 giorni.
Ma non possiamo fare altro per difenderci da questo ospite invadente e sgradito? Per fortuna è stato scoperto che nello stomaco stesso abbiamo degli “amici” che sono dei competitori degli Helicobacter: i Lactobacilli!
Per lungo tempo si è pensato che l’acidità gastrica impedisse la crescita di una popolazione batterica autonoma nello stomaco, invece è stato evidenziato che anche i Lactobacilli acidophli vivono e si moltiplicano in questo tipo di ambiente sottraendo substrati nutritivi e recettori cellulari agli Helicobacter e rappresentando un importante opportunità terapeutica sia a scopo preventivo, per i soggetti non portatori, sia terapeutica per i soggetti infetti che non rispondono alla terapia antibiotica o rispondono in modo insoddisfacente.
A sostegno dell’efficacia dei probiotici e dei Lactobacilli, in particolare, nel controllo della infezione da Helicobacter pylori è stata pubblicata, quest’anno, una revisione di diversi lavori scientifici (“Efficacy and safety of probiotics as adjuvant agents for Helicobacter pylori infection: A meta‑analysis”. ZHIFA LV, BEN WANG, XIAOJIANG ZHOU, FUCAI WANG, YONG XIE, HUILIE ZHENG and NONGHUA LV) effettuata presso la Nanchang University, Cina, in cui si dimostra questa azione protettiva dei fermenti lattici (probiotici).
Sempre nel 2015, un altro lavoro scientifico, eseguito  sui topi, in un’università giapponese, ha evidenziato l’azione antibatterica di una specie del genere Lactobacillus nei confronti del Helicobacter pylori e la sua capacità di ridurre l’acidità gastrica (“A highly acid-resistant novel strain of Lactobacillus johnsonii No. 1088 has antibacterial activity, including that against Helicobacter pylori, and inhibits gastrin-mediated acid production in mice -Yuji Aiba,  Yasuhiro Nakano, Yasuhiro Koga, Kenji Takahashi & Yasuhiko Komatsu).
Possiamo, quindi, ben sperare che in futuro i “nostri amici probiotici” ci aiutino a difenderci o, per lo meno, a convivere senza danni con i germi che popolano numerosi il nostro apparato digerente.

Dott. Edoardo Felisi – Medico Chirurgo esperto in Omeopatia
Specialista in Malattie dell ‘Apparato Respiratorio
Docente presso il Master in Prodotti Nutraceutici
Dipartimento di Scienze del Farmaco – Università degli Studi di Pavia



Nessun commento: