domenica 15 novembre 2015

IL PROLASSO (seconda parte)

La rottura dell’integrità del pavimento pelvico rende meno efficace il sostegno degli organi contenuti nella parte bassa del bacino ( la pelvi), creando un prolasso, ossia una discesa verso il basso degli organi stessi.
Si dice ISTEROCELE il prolasso dell’utero nel canale vaginale, URETROCISTOCELE il prolasso della vescica e dell’uretra, ultimo tratto dell’apparato urinario, che si presenta con un “abbassamento” della parete vaginale anteriore. RETTOCELE o prolasso del retto che si presenta come un “ avanzamento” della parete posteriore della vagina. Ciascuna di queste situazioni può avere diversi gradi di gravità e possono convivere i diversi tipi di prolasso.
Tra i fattori causali o favorenti la mancata continenza del pavimento pelvico ci sono i traumi da parto, quando il parto è particolarmente faticoso o precipitoso.  Più avanti nell’età la mancanza di ormoni femminili a seguito della menopausa crea ulteriore indebolimento e spesso permette la comparsa di sintomi che, oltre a quelli urinari già descritti, possono essere una sensazione di peso e di trazione verso il basso o una sensazione di incompleto svuotamento della vescica quando l’utero disceso preme sul’ultimo tratto delle vie urinarie.
Sono però estremamente importanti anche fattori individuali di maggiore o minore robustezza della struttura di sostegno dei visceri pelvici che possono essere  valutati in età giovanile, magari nell’immediato post partum permettendo una prevenzione volta a evitare o rendere meno grave l’insorgenza del prolasso e dei sintomi ad esso legati.

Dott.Gabriella Maggi
Specialista in Ostetricia e Ginecologia , Endocrinologia Sperimentale e Omeopata
Milano




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