domenica 8 novembre 2015

IL WEB DEI RAGAZZI

Cari lettori, vorrei in questo articolo parlare di un tema veramente attuale ma proprio per questo spesso ritenuto un'ovvietà, col rischio di prenderlo poco sul serio: il mondo on line, il web dei ragazzi. Chi non conosce Facebook, Instagram, Twitter, Whatsapp? E, soprattutto, chi non li usa quotidianamente o, almeno, ne sente costantemente parlare? Ma come siamo messi con Snapchat, Ask.fm, Tumblr, Pinterest, Kikmessanger? Maluccio, vero?!
Ecco, questi e molti altri sono le piattaforme digitali di vario tipo (chat, social network, siti) che i nostri figli fin da giovanissimi conoscono e usano. Noi adulti, in particolare genitori, in questo campo possiamo sentirci persi: chi non ha mai pensato che suo figlio dodicenne fosse di gran lunga più esperto di lui nel mondo digitale? Chi non ha mai detto almeno una volta "Ne sanno più di me, come faccio a controllare quello che fanno?".
Bene, premesso che controllare in modo assoluto è impossibile e nemmeno utile, vi dico che non è vero che i vostri figli sono più esperti, che non è vero che non possiamo fare niente perché "tanto trovano il modo per sfuggirci". Pensate a questo: il digitale e il reale non sono due mondi diversi. Ripeto, non sono due mondi diversi! Questa "scoperta" può sembrare un'ovvietà ma ha grandi ripercussioni nella nostra vita. Se il mondo è uno solo, se è insieme digitale e reale, allora chi sarà più esperto della vita nel mondo tra noi adulti e i nostri figli? Chi conosce i pericoli e le potenzialità meglio di chi ha già vissuto anni in questo mondo e ha accumulato grandi esperienze? Di certo non i nostri figli! Ad esempio, nessuno si immagina di mostrarsi nudo in strada e allora perché farlo con delle foto sui social? Nessuno si iscriverebbe ad un club di incontri a 12 anni e allora perché permettere ai ragazzini di avere un profilo Facebook? (Per la cronaca, la maggior parte dei social prevede un'età minima legale di 13 anni per aprire un profilo. Quindi se vostro figlio ne ha 12 sta commettendo un reato). Chi uscirebbe per strada per andare a casa del primo che incontra? E allora perché chattare con sconosciuti? Ognuno di noi è capace di dare regole rispetto alla vita fuori casa (quando tornare, con chi uscire, che luoghi e persone frequentare) e allora perché non farlo anche per il mondo digitale? Stesse regole, stesse modalità di educazione. Siamo già in grado di educare i nostri figli, allora facciamolo! Sarebbe ingenuo pensare che non esistano pericoli sul web, sarebbe ingenuo pensare che le cose che succedono sul web non abbiano ripercussioni sulla vita quotidiana. Adoperiamoci per far sì che questo "web" non diventi una trappola per i nostri figli ma una vera risorsa di crescita. Informiamoci attraverso i molti percorsi formativi che vengono proposti dalle scuole, dai comuni, dalle realtà educative. Stiamo vicini ai nostri figli quando si avventurano in questa parte del mondo che è il web, non lasciamoli mai soli. Mettiamo a loro disposizione la nostra esperienza di vita perchè abbiano delle regole e delle linee che li guidino alla scoperta del mondo. Di tutto il mondo. Reale e digitale insieme.

Dott. Marco Bernardi

Psicoterapeuta Milano

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