domenica 7 maggio 2017

CORTICOSTEROIDI : ANCHE LE TERAPIE BREVI PRESENTANO RISCHI


L'assunzione di corticosteroidi per via orale per un mese o anche meno è associato ad un aumento del rischio di gravi eventi avversi, tra cui infezioni, tromboembolia venosa e fratture. È quanto rivela una recente ricerca coordinata da Akbar Waljee, dell'University of Michigan Medical Center di Ann Arbor. Lo studio è stato pubblicato sul British Medical Journal. L'uso prolungato di corticosteroidi per via orale viene evitato proprio a causa dei rischi di gravi complicazioni associate come infezioni o malattie croniche come diabete o osteoporosi. Ma i dati clinici sui potenziali eventi avversi che si verificano a seguito di terapie brevi sono scarsi.

Proprio per questo i ricercatori americani hanno condotto uno studio retrospettivo su dati raccolti da database di assicurazioni private che includevano complessivamente 1,5 milioni di adulti di età media di 45,5 anni. Di questi circa il 21% avevano avuto almeno una prescrizione di corticosteroidi per via orale a breve termine nel periodo 2012-2014. La durata media delle terapia era di sei giorni mentre la prescrizione più comune sarebbe stata quella di metilprednisolone. Complessivamente, la dose giornaliera media di prednisone era di 20 mg al giorno. Il rischio assoluto di ricovero a seguito di infezione a 90 giorni dalla terapia era dello 0,05% tra chi usava gli steroidi contro lo 0,02% tra chi non li usava; mentre per la tromboembolia venosa era dello 0,14% contro lo 0,09% e per le fratture era dello 0,51% contro lo 0,39% tra chi non assumeva steroidi per via orale. In particolare, poi, i tassi di frequenza dei tre eventi avversi a 5-30 giorni dall'inizio della terapia erano di 5,30 per le infezioni, 3,33 per la tromboembolia e di 1,87 per le fratture. Secondo altri ricercatori di Boston, comunque i risultati di questo studio sono da interpretare con cautela. “Questa ricerca  infatti non distingue se i risultati osservati siano correlabili ai farmaci stessi o alle condizioni per le quali i medicinali stessi sono stati usati per il trattamento”.



Tratto da Quotidiano Sanità.it 4maggio 2017

Dott.Elena Bosi
Specialista in Pediatria 
Esperta in Omeopatia e Medicine Complementari
Milano

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