"Italiani consumatori di farmaci per il sistema cardiocircolatorio in primis e poi medicine gastrointestinali e per il sistema nervoso centrale, a cominciare dalla depressione. Il ramipril, antipertensivo, è la sostanza più prescritta, seguita dall'acido acetilsalicilico (Aspirina e analoghi) usato come antiaggregante piastrinico, l'amplodipina (antipertensivo: un calcio antagonista selettivo), l'atorvastatina (anticolesterolo), la furosemide (diuretico), la simvastatina ( anticolesterolo), l'enalapril (antipertensivo). Per spesa l'anticolesterolo atorvastatina è al primo posto, seguito dal lansoprazolo (gastroprotettivo), poi salmeterolo e fluticasone (apparato resipratorio), l'antipertensivo amlodipina, l'esomeprazolo (gastroprotettivo), il ramipril, l'altro gastroprotettivo omeprazolo, la simvastatina e infine, in qusta particolare top ten, l'associazione valsartan-idroclorotiazide (antipertensivo+ diuretico) e l'anticolesterolo rosuvastatina. Il quadro del consumo farmaceutico relativo al 2007 in Italia, è contenuto nell'ottavo Rapporto Osmed, a cura dell'Istituto Superiore di Sanità, Aifa e con la collaborazione della Società Italiana di Medicina generale, e coordinato da Roberto Raschettti. Nello studio il calcolo del consumo di farmaci è fatto sulla base delle "dosi standard al giorno" (DDD, dosi definite die, che rapppresentano per ciascuna sostanza la dose necessaria a coprire una giornata di terapia nell'adulto). Ogni cittadino italiano ha consumato in media circa 525 dosi di farmaci nel 2007: oltre 30 miliardi di dosi complessive, il 70% a carico del Servizio Sanitario Nazionale (farmaci di fascia A). Ha acquistato 29 confezioni di farmaci (stesso dato del 2006), 17 della quali rimborsate dal servizio sanitario. L'aumento di dosi dal 2000 al 2007 per cittadino si aggira intorno al 52%. Il Lazio è la regione con più elevato consumo (1020 dosi ogni 1000 abitanti, media nazionale 881 dosi), Bolzano è al valore più basso con 670 dosi. La spesa farmaceutica pubblica, nonostante l'aumento delle ricette e delle dosi, è diminuita rispetto al 2006 (-2,6%), ma quella privata è invece aumentata del 4%. La Sicilia ha il record di spesa pubblica sui farmaci rimborsati dalla Stato (272,3 euro pro capite), la Provincia di Bolzano resta con la quota più bassa (151,6 euro ogni cittadino). I farmaci generici-equivalenti conquistano, anche per la fine di alcuni importanti brevetti, circa un terzo dei consumi delle dosi (nel 2000 era al 13%): anche questo ha portato ad un calo della spesa e dei prezzi dei farmaci. La spesa procapite per gli over 75 è di oltre 11 volte superiore a quella di una persona di età compresa tra i 25 e i 34 anni (+ 17 volte in termini di dosi). "Il miracolo e la novità", sorride il curatore Raschetti, "è esssere riusciti a pubblicare l'ottava edizione di questo Rapporto. Quest'anno l'attenzione particolare è andata all'appropriatezza, cioé l'uso corretto, delle terapie. Emergono due elementi: la sottovalutazione di alcuni rischi e quindi un uso ridotto degli strumenti farmacologici e, dall'altra, una non aderenza al trattamento, che equivale ad uno spreco". Due elementi contraddittori, dunque: da una parte, dicono gli esperti, servirebbe un uso maggiore di farmaci (nell'ipertensione si calcola una sottovalutazione che sfiora il 50%) che farebbe aumentare la spesa farmaceutica, ma dall'altra spendere in farmaci senza portare a termine una cura è un'evidente boomerang in termini di spesa sanitaria pubblica. "Occorre coinvolgere le Società medico scientifiche in un'opera di informazione ed uso corretto del farmaco", sostiene Raschetti. Fa eco il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Enrico Garaci: "La contrazione della spesa farmaceutica nel 2007 è un effetto amministrativo: quel che serve davvero e ciò che auspichiamo è un cambiamento culturale insieme ai medici di medicina generale".
Enrica Campanini, medico
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