Dal Cincinnati Children's Hospital Medical si apprende che uno studio, condotto presso quell'Istituto da Tanya Froehlich e coll. e pubblicato sull'ultimo numero di Pediatrics, ha evidenziato che i bambini, che nella vita prenatale erano stati esposti a fumo passivo, avevano un rischio di sviluppare ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) di 2,4 volte superiore e che i bambini che mostravano nel sangue una anomala quantità di piombo avevano un rischio di ADHD superiore di 2,3 volte. Lo studio ha riguardato 3.907 ragazzini tra gli 8 e i 15 anni che avevano ricevuto una diagnosi di ADHD e secondo quanto concluso dai ricercatori statunitensi, eliminando entrambi gli elementi inquinanti dalle case si potrebbe ridurre del 35% il numero di casi di sindrome ADHD tra i bambini di età compresa tra gli 8 e i 15 anni.
Francesco Laganà, medico, Reggio Calabria
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