sabato 30 luglio 2011

Sonno 'a singhiozzo' nuoce alla memoria

Roma, 26 lug. (Adnkronos Salute) - Risvegliarsi spesso durante la notte, dormendo quindi 'a singhiozzo', può nuocere alla memoria. Lo rivela uno studio della Stanford University (Usa) pubblicato sulla rivista 'Proceedings of the National Academy of Science'.L'indagine si è focalizzata sul sonno frammentato: non più breve o meno intenso del normale, ma semplicemente interrotto nel corso della notte. Per la verifica degli effetti sul cervello in un campione animale, gli esperti hanno usato una tecnica di optogenetica, nella quale cellule specifiche sono geneticamente modificate in modo che possano essere captate con una speciale luce. Hanno preso di mira un tipo di cellula cerebrale che svolge un ruolo chiave nel passaggio tra lo stato di sonno e di veglia.I ricercatori hanno poi inviato impulsi di luce direttamente nel cervello dei topolini da laboratorio, mentre dormivano. Tutto ciò per 'disturbare' il loro sonno senza influenzare il tempo totale e la qualità del riposo.
Gli animali sono stati poi messi in una scatola con due oggetti, uno che avevano già conosciuto e uno sconosciuto. Ebbene, i roditori che avevano avuto un sonno scostante erano quelli che si interessavano in egual maniera a entrambi gli oggetti: questo, evidenziano gli autori, significa che il loro sonno disturbato aveva 'cancellato' le informazioni già immagazzinate dal loro cervello. "Un minimo di sonno senza interruzioni - sottolineano - è essenziale per il consolidamento della memoria".

Tratto da Univadis 27/07/2011

Elena Bosi, Pediatra Milano


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