“GIU’ LE MANI DAI BAMBINI®”
CAMPAGNA NAZIONALE PER LA DIFESA
DEL DIRITTO ALLA SALUTE DEI BAMBINI
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Primo e più rappresentativo consorzio italiano per la farmacovigilanza in età pediatrica,
è composto da oltre 200 tra enti ed associazioni. Oltre 260.000 addetti ai lavori del settore salute hanno
sottoscritto - direttamente o tramite i propri organismi di rappresentanza - le nostre tesi scientifiche
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COMUNICATO STAMPA 15/11/08
CENSURA ALL’INFORMAZIONE AL GASLINI DI GENOVA:
LA MULTINAZIONALE ELI LILLY SUPPORTA UN CONVEGNO
PRO-PSICOFARMACO NELLA STRUTTURA PUBBLICA.
Genova – Si è svolto oggi nell’Aula Magna dell’Ospedale Gaslini di Genova un convegno
organizzato per informare la comunità medico-pediatrica sul delicato tema dei problemi di
comportamento dei minori. Informazione a senso unico – denuncia il comitato nazionale di
farmacovigilanza pediatrica Giù le Mani dai Bambini® – con censura preventiva di ogni
punto di vista distonico rispetto a quello propagandato nel corso del convegno, ovvero
che i problemi di comportamento dei minori sono una malattia e vanno curati – perché no – con
uno psicofarmaco. Il convegno, ancorché ospitato in una struttura pubblica come il
Gaslini, era finanziato dalla Eli Lilly, multinazionale dei farmaco che produce uno dei
redditizi psicofarmaci dei quali si è parlato nel seminario. La direzione dell’Ospedale
Gaslini, che è una struttura nota e seria, dovrebbe interrogarsi circa l’opportunità di
ospitare in futuro un’informazione così a senso unico.
Nonostante la comunità accademica non sia assolutamente concorde circa l’opportunità di somministrare psicofarmaci ai bambini non vi è stata alcuna disponibilità al confronto e alla discussione che è stata malamente impedita.
In particolare il dott. Amnon Cohen, che presiedeva l’evento, ha dato davvero un pessimo
esempio. Luca Toselli, giornalista, era presente tra il pubblico in sala il giorno prima ad un seminario di segno esattamente opposto, organizzato a Savona per riflettere sui rischi di ipermedicalizzaizone dei minori: “A Savona, il Dott. Amnon
Cohen ha preso in mano il microfono sbraitando ad alta voce e zittendo il moderatore che
poneva domande ‘scomode’, poi ha insistito per fare lui le conclusioni dell’evento anche
se non era neppure tra i relatori.. Anche la sua collega Dott. sa Barbara Fulva Bobba, dell’ASL, ha tenuto una relazione non breve a favore della tesi dell’iperattività come malattia. Le tesi ‘pro-farmaco hanno occupato più di metà del convegno savonese, gli organizzatori hanno dato ampia visibilità a queste tesi, sconcerta che invece a Genova non sia accaduto l’opposto, che non si sia minimamente lasciato spazio a chi richiede maggior prudenza ed attenzione”.
A Paolo Bottaro, cameraman inviato dal gruppo “Amici di Beppe Grillo”, che aveva chiesto di
poter riprendere parti del convegno al Gaslini, è stato impedito di usare la telecamera per
non meglio precisati ‘motivi di privacy’. “E’ davvero incommentabile l’atteggiamento del
dott. Cohen e dei Suoi colleghi – dice Luca Poma, giornalista e portavoce del Comitato “Giù
le Mani dai Bambini” - non capisco quale privacy si possa invocare in un evento aperto alla
cittadinanza, ospitato da una struttura pubblica. Il dott. Cohen il giorno prima a Savona aveva
invitato tutti a partecipare, parlando dell’evento del Gaslini come di un evento aperto a chiunque
ed a qualunque sensibilità: non è stato per niente così, tanto che al dott. Cohen è pervenuta
anche una breve ‘lettera aperta’ da leggere ai pediatri presenti per stimolare il dibattito e
rappresentare in qualche modo il punto di vista di quella parte di comunità scientifica che non
ritiene corretto somministrare psicofarmaci ai bambini, ma la lettera è stata censurata dal
tavolo di presidenza e non letta ai presenti. Ma cosa ancor più grave della censura, è che
una struttura pubblica ospiti un evento che tratta di tematiche così delicate finanziato da
una casa farmaceutica che fa il suo business proprio sugli psicofarmaci oggetto di
discussione. Ritengo che le Istituzioni debbano interessarsi all’accaduto: faremo presentare
delle interrogazioni nelle sedi più opportune, se del caso anche in Parlamento, qualora il
Comune non dovesse garantire una risposta adeguata”. Interviene da Roma sull’accaduto
Emilia Costa, 1° Cattedra di Psichiatria dell’Università di Roma “La Sapienza” e Primario
di Psicofarmacologia al Policlinico Umberto I°: “Sono sbigottita per quanto è accaduto oggi
al Gaslini: un convegno a senso unico, senza contraddittorio, con cameraman ai quali
viene impedito di fare il proprio lavoro, persone del pubblico interdette a far domande,
lettere aperte ai convenuti censurate e non lette. Mi pare uno dei peggiori esempi del
provincialismo italiano. Sono stata all’Università di Stanford nella stessa stanza a parlare con
due Premi Nobel: chiunque poteva entrare e farci domande, perché la scienza è a
disposizione di tutti. Gli accademici seri non hanno mai nessun problema a mettersi in
discussione, solo le menti piccole hanno paura del confronto. Forse la scienza che è andata in scena oggi al Gaslini non è al
servizio dei pazienti, ma al servizio di altri interessi”.
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Elena Bosi pediatra
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