lunedì 10 gennaio 2011

Dolci si' ma anticancro, le ricette dell'Istituto tumori di Milano


Milano, 23 dic. (Adnkronos Salute) - Sulla tavola di Natale via libera ai dolci, purché anticancro. Le ricette per coniugare gola e salute arrivano dall'Istituto nazionale tumori di Milano, che nell'ambito del progetto 'Diana' per la prevenzione oncologica a tavola ha organizzato un corso di pasticceria natalizia al quale hanno partecipato 20 signore ed alcuni mariti. Nella cucina del Campus Cascina Rosa - teatro della scuola di gastronomia antitumorale, lanciata dall'Int per insegnare alle donne come evitare il cancro del seno anche a tavola - profumo di buccellati, biscottini alle mandorle, strudel di frutta secca e torroncini. Tutti reinterpretati in chiave salutistica. Il segreto? Banditi uova, latte, burro e zucchero che rischiano di trasformarsi in 'benzina' per i tumori. Al loro posto olio d'oliva, frutta fresca e secca, latte di riso. Ecco la proposta più semplice degli chef anticancro: "Impastare la farina di mandorle con un pizzico di sale e con la polpa di mela cotta. Farne delle palline da cuocere al forno per 10 minuti".I corsi di Cascina Rosa - ricorda in una nota l'Irccs di via Venezian - affrontano vari argomenti: come comporre un pasto in maniera corretta, come integrare proteine animali e vegetali, come evitare gli errori nutrizionali più comuni. Per poi passare alle ricette vere e proprie per zuppe e minestre, piatti con cereali integrali e legumi. Gli esperti insegnano inoltre a fare la spesa e offrono approfondimenti 'monografici' su vari alimenti: pesce, marmellate, pane. Se è vero che alcuni tumori sono ereditari - sottolinea l'Istituto nazionale tumori di Milano - nella maggior parte dei casi sono causati da fattori ambientali come il fumo, una dieta sbagliata, l'inquinamento, il contatto con particolari sostanze chimiche. In tutti i casi è l'organismo di ognuno che stabilisce il destino delle cellule tumorali, se dovranno crescere o morire. Proprio come una pianta, precisano gli oncologi, un tumore progredirà soltanto se troverà nel 'terreno' del nostro organismo sostanze che lo nutrano (i fattori di crescita); se sarà in grado di indurre la formazione di vasi sanguigni che possano alimentarlo e ossigenarlo, e se le naturali difese immunitarie saranno tanto deboli da fallire. Studi scientifici hanno dimostrato per esempio che donne con livelli alti nel sangue di ormoni sessuali, di insulina e di Igf-I (fattore di crescita insulino-simile di tipo 1) si ammalano di più e se si sono già ammalate hanno più frequentemente ricadute della malattia, perché l'abbondanza di questi fattori consente a eventuali cellule tumorali di moltiplicarsi. Ma siccome la composizione del nostro sangue, del nostro ambiente interno, può essere modificata dal cibo e dallo stile di vita, avvertono gli specialisti, cambiare abitudini può contribuire a ridurre il rischio di ammalarci. E se ci siamo già ammalati, convertirsi a una vita sana può aiutare le terapie ad avere successo. Conclusioni condivise dal Fondo mondiale per la ricerca sul cancro (Wcrf), la cui missione è promuovere la prevenzione primaria dei tumori attraverso la ricerca e la divulgazione della conoscenza sulle loro cause.
info@univadis.it 24/12/2010

Elena Bosi, pediatra Milano

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