domenica 26 giugno 2011

In aumento i disturbi psicosomatici nei bimbi

 Mal di testa e mal di pancia, vomito anche autoprovocato: sono in aumento i disturbi psicosomatici nei bimbi, disturbi che ormai 'entrano' negli studi dei pediatri più delle classiche malattie acute. I medici dei piccoli sono sempre più chiamati a fare i conti con problemi di tipo comportamentale, conseguenza della società che cambia. E' il quadro tracciato dal presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), Giuseppe Mele, dal I Congresso internazionale sull'assistenza primaria pediatrica, tenutosi nel maggio scorso a Tel Aviv, organizzato in collaborazione con l'Ambasciata Italiana di Israele. "Oggi il pediatra affronta un contesto enormemente modificato - spiega Mele - perché il concetto stesso di famiglia è mutato, insieme a quello di società, anche in Italia. I bambini di genitori divorziati sono sempre più numerosi e sono in sensibile aumento anche i figli di extracomunitari: solo nel nostro Paese gli stranieri under 18 sono circa 500 mila. Sono sempre più frequenti - prosegue - le adozioni e gli affidi internazionali e stiamo verificando anche un sensibile aumento di coppie omosessuali". I dottori dei bimbi si trovano così a fronteggiare problemi nuovi: "Assistiamo a un aumento dei disturbi psicosomatici e di sintomi spia di un malessere, di un 'non star bene' all’interno di questa complicata dialettica familiare", sottolinea Mele.
I pediatri hanno verificato, nella loro attività quotidiana, un aumento della depressione infantile e del consumo di psicofarmaci anche nei più piccoli. Sulla diffusione dei disturbi comportamentali nei bambini il Centro studi della Fimp sta raccogliendo i dati, che verranno illustrati durante il prossimo congresso della Federazione a Torino a novembre. I pediatri, intanto, rispondono a questi cambiamenti della società e delle esigenze di salute dei piccoli pazienti lanciando 'A new pediatrics. Now', un progetto di monitoraggio internazionale per la definizione di nuove raccomandazioni delle cure pediatriche primarie a livello globale. L'obiettivo è stabilire, attraverso il confronto fra i diversi sistemi, un nuovo modello di cure primarie in pediatria che si adatti ai cambiamenti sociologici e al nuovo concetto di famiglia che si è ormai imposto. L'analisi dei sistemi in diversi Paesi, tra cui Italia, Spagna, Inghilterra, Israele e Stati Uniti, si concluderà a maggio del 2012: sulla base dei risultati gli specialisti stenderanno le nuove raccomandazioni che verranno presentate a Bruxelles, nell'autunno del prossimo anno, al commissario europeo alla Salute, John Dalli, e al direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità, Margaret Chan.

   Tratto da  univadis 12/05/2011



Elena Bosi, Pediatra  Milano


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